Tada H. Sensei

 

TADA HIROSHI SENSEI  SHIHAN 9° DAN

Tada Hiroshi Sensei  - 9° dan  - Direttore Didattico Aikikai di Italia

    

   

  • Hiroshi Tada è nato a Tokyo il 13 dicembre 1929 da una famiglia appartenente alla classe dei Samurai, che dal 1245 risiedeva a Izuhara nell'isola di Tsushima. Il padre, Minoru Tada, svolgeva l'attività di amministratore ed il nonno, Tsunetaro Tada, era giudice e presidente di tribunale. La madre, Chizu Arai, era figlia di Kentaro Arai, Vice-Presidente del Suumitsuin (il Consiglio Privato dell'Imperatore).
    Già da bambino il maestro Tada prese contatto con le arti marziali tradizionali studiando con il padre uno stile di tiro con l'arco (Hekiryu-Chirurinha Bampa) tramandato per generazioni nella sua famiglia; ha studiato in seguito kendo durante le scuole superiori.
    Il 14 marzo 1950, all'inizio della sua carriera universitaria, su presentazione del maestro di kendo Ichiro Yano, entra a far parte del Ueshiba Dojo (attuale Hombu Dojo) e inizia a praticare l'Aikido sotto la guida del fondatore, il Grande Maestro Morihei Ueshiba; viene ammesso anche allo Shotokan, studiandovi karate sotto la guida del maestro Jichin Funakoshi, ma interromperà alcuni anni dopo la pratica del karate per dedicarsi esclusivamente all'aikido. Nello stesso periodo inizia nel Toitsu Tetsuigakkai (poi divenuto Tempukai) sotto la guida del Maestro Tempu Nakamura lo studio delle pratiche miranti ad unificare ed armonizzare la mente ed il corpo; si dedica anche a pratiche spirituali, presso il dojo Ichikukai; il nome del dojo, dedicato alla memoria del maestro Yamaoka Tesshu e fondato dai seguaci del suo allievo Tetsuju Ogura riprendeva la data della scomparsa del maestro, deceduto il 19 di luglio (ichiku in giapponese significa uno-nove). Queste esperienze incideranno profondamente sul suo sistema didattico. L'anno seguente Tada Hiroshi si misura per la prima volta, per tre settimane presso il tempio zen Hojuji, con la pratica del digiuno (danjiki).
    Pur terminando gli studi universitari, ottenendo nel 19521a laurea in giurisprudenza all'Università di Waseda, decide di dedicarsi esclusivamente all'Aikido e alla ricerca storica nel campo delle arti marziali. Viene ben presto nominato istruttore dell'Hombu Dojo, del Ministero della difesa, e di alcuni importanti Clubs Universitari di Aikido. Il 26 ottobre 1964 parte per l'Italia per diffondervi l'Aikido e inizia l'attività di insegnante presso il dojo dei Monopoli di Stato in Roma ma si dedica anche ad una instancabile attività didattica e promozionale in diversi paesi europei; è chiamato inoltre dal Ministero degli Interni a tenere corsi presso la Scuola di Pubblica Sicurezza di Nettuno. Nell'agosto del 1968 tiene il primo raduno internazionale di Aikido al Lido di Venezia cui faranno seguito ininterrottamente con cadenza annuale raduni estivi di grande richiamo per gli aikidoisti europei, anche per la capacità di aggregazione del maestro Tada che chiama a partecipare come insegnanti personaggi del calibro di Tamura Nobuyoshi, Asai Katsuaki, Chiba Katsuo, Kitaura Yasunari ed altri ancora. Nel 1969 viene nominato 8° dan dal grande Maestro Ueshiba Morihei, che scomparirà poco dopo seguito a breve distanza dal maestro Tempu.
    Nel 1970 fonda l'Accademia Nazionale Italiana di Aikido - Aikikai d'Italia, poi divenuta Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese, e continua senza soste l'attività didattica con raduni e lezioni in varie città italiane; il 15 novembre, nel Dojo Centrale di Roma, si celebra il suo matrimonio con Kumi Yamakawa, valente violinista laureatasi presso la Tokyo Geijutsu Daigaku.
    Nel 1971 la famiglia Tada viene allietata dalla nascita del figlio Takemaru.
    Da allora il maestro Tada risiede a Tokyo, anche se i suoi impegni con l'Aikido lo portano spesso, ogni anno, in Italia e in Europa. Nel 1976 in seguito all'incontro con il Reverendo Shoken Murao responsabile del Tempio Zen Gessoji di Tokyo fonda il Gessoji Dojo di Aikido all'interno del tempio, uretre continua l'insegnamento presso l'Hombu Dojo e presso il dojo del suo quartiere natale, il Jiyugaoka. Nel gennaio 1994 gli è stato conferito il Budo Korosho (riconoscimento al merito per le attività svolte nel campo delle arti marziali) ed ha ricevuto dal secondo doshu Kisshomaru Ueshiba la nomina a 9° dan. Il 3 agosto 1996 si è spenta fra le braccia dei familiari la signora Kumi Yamakawa in Tada. Famosa violinista e raffinata poetessa, la Signora Tada ha seguito, con grande dedizione, la crescita di innumerevoli giovani musicisti e praticanti di aikido, da lei tanto amati. Reagendo alla grave perdita, il Maestro Tada ha enunciato il desiderio di concentrare le proprie energie nello sviluppo e nella diffusione della pratica dell'aikido sia in Giappone che in Europa. Attualmente il Maestro Hiroshi Tada è 9° Dan di Aikido, è Direttore Didattico dell'Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese - Aikikai d'Italia, membro del Consiglio Superiore della Federazione Internazionale di Aikido, Istruttore dell'Hombu Dojo dell'Aikikai del Giappone e Istruttore Responsabile dei Clubs di Aikido presso l'Università di Waseda e l'Università di Tokyo (Kiren Kai) e di altri dojo affiliati all'Aikido Tada Juku, oltre a continuare l'insegnamento presso i Dojo Gessoji e Jiyugaoka. 
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  • Racconto del Maestro TAda
      
      Quando sento parlare di diffusione dell'aikido all'estero, nella mia mente si affollano i ricordi della festa di commiato in cui O Sensei sedeva attorniato dai suoi
    migliori allievi che si apprestavano a partire per l'estero: il Sig. Mochizuki, il Sig. Tohei, il Sig.Abe, il suono del gong e il fischio della sirena che annunciavano la partenza della nave dalla banchina del porto di Yokohama.
    A queste memorie si sovrappone il ricordo del giorno in cui, agli inizi degli anni '30, mio padre parti per andare in Occidente a bordo della "Tatsutamaru". Fu in quell'occasione che, mentre mi sforzavo affannosamente di colpire la nave con delle stelle filanti (malgrado i miei slanci non riuscissero minimamente nel loro scopo), ebbi la vaga sensazione che anch'io un giorno sarei andato all'estero. Questo mio sogno si venne a realizzare nel 1964.
    A quei tempo tutti coloro che si recavano all'estero per diffondere professionalmente l'aikido, erano tenuti a rispettare tre regole:
    1) partire da soli;
    2) comprare un biglietto di sola andata;
    3) non portare con sè soldi, né farseli spedire o guadagnarseli lavorando.
    Osservando alla lettera queste tre regole, lasciai la mia casa di Jiyugaoka con 250 dollari in tasca poco prima che finissero le olimpiadi di Tokyo. Partii senza avere programmi ben precisi, la mia idea era, in linea di massima, di andare in Italia e poi passare per l'America prima di tornare in Giappone. Il primo giapponese che fece conoscere l'esistenza dell'aikido in Italia fu il Sig. Abe Tadashi, che svolgeva la propria attività aikidoistica in Francia,cui fecero seguito la scultrice, Sig.na Onoda Haru, e il Sig. Kawamukai che si recò a Roma per turismo. Quando arrivai a Roma, il 26 ottobre del 1964 conobbi il Sig. Danilo Chierchini, allora responsabile del club dopolavoro del Monopolio di Stato dei Tabacchi situato a Trastevere, e iniziai gli allenamenti nel suo Dojo. Un paio di settimane dopo, tenni una dimostrazione presso la Scuola di Pubblica Sicurezza di Nettuno e un corso speciale di aikidó che durò due mesi, promosso dal Ministero degli Interni. Fu così che la mia attività aikidóistica in Europa ebbe il suo inizio. A quei tempi viveva a Roma il prof. Mergé, che aveva frequentato il "Ueshiba Dojo"nel periodo in cui aveva lavorato presso l'Ambasciata Italiana di Tokyo durante la guerra. Alcuni fra i suoi al lievi del l'Ismeo di Roma, che avevano sentito parlare del Maestro Ueshiba Morihei dal professore, vennero subito ad iscriversi. Grazie all'aiuto di uno di questi allievi, il Sig. Stefano Serpieri, fu in seguito possibile spostare la sede del Dojo in un edificio di proprietà del demanio. Quest'edificio, circondato sui quattro lati dai resti delle mura dell'antico acquedotto romano, dal Museo Militare e dagli uffici dell'Acquedotto, la sera rimaneva completamente immerso nel silenzio. L'attuale Scuola Centrale dell'Aikikai d'Italia continua ad essere situata ancora oggi nello stesso edificio. In quel periodo io alloggiavo in una stanza adiacente al tatami situata sotto una scala che gli allievi chiamavano "la grotta del Maestro".
    L'anno seguente mi venne richiesto di iniziare dei corsi a Napoli e a Salerno, decisi così di chiamare dal Giappone il Sig. Ikeda Masatomi (attualmente 7° Dan - Direttore didattico dell'Aikikai del la Svizzera) del Dojo di Jiyugaoka. Un anno dopo il Sig. Nemoto Toshio, laureatosi presso 1’università di Waseda, che venne in Italia al ritorno da un soggiorno di studi in America, accettò l'incarico di seguire la diffusione dell'aikidó a Torino, nel nord Italia, dove ha vissuto per alcuni anni (attualmente il Sig. Nemoto svolge l'attività di amministratore presso la società giapponese "Akai Denki"). In quel periodo, il Sig. Brunello Esposito, il Sig. Pasquale Aiello e il Sig. Auro Fabbretti, che attualmente posseggono il grado di 6°Dan, iniziarono a praticare. Nel 1968 tenni il primo raduno Internazionale di aikidó al Lido di Venezia. Tale raduno, durante il quale condussi per la prima volta gli esami di grado Dan, si rivelò un grande successo ma, allo stesso tempo, un notevole disastro sotto l'aspetto economico, a tal punto che non fu possibile neppure coprire le spese di trasporto per ritornare a Roma e a Torino. Dal terzo anno in poi, dell'organizzazione di questo raduno estivo si venne ad interessare il Sig. Giorgio Veneri di Mantova, che ha continuato fino ad oggi ad essere il responsabile di tale manifestazione, attualmente svolta ogni estate a Coverciano. Pur avendo sempre cercato di fare del mio meglio dedicandomi con tutte le mie forze all'attività di diffusione dell'aikido, occorsero ben sei anni prima che l'Aikikai d'Italia assumesse una struttura stabile e che riuscissi ad acquistare un biglietto aereo per tornare in Giappone.
    Ciò accadde perché si decise di non appoggiarsi alla federazione del judo, né ad altre organizzazioni sportive per la diffusione dell'aikido. Se l'aikido si fosse diffuso attraverso queste organizzazioni, probabilmente si sarebbe potuto incrementare di molto il numero degli iscritti, ma ciò avrebbe senz'altro comportato la creazione di un'associazione dalle caratteristiche completamente differenti rispetto a quella attuale.
    Quegli anni furono per me brevi ma allo stesso tempo lunghissimi. Nel frattempo erano scomparsi il Maestro Ueshiba Morihei e l'altro Maestro che aveva fortemente influenzato la mia formazione: Nakamura Tempu. Anche mio nonno, al quale ero estremamente legato, scomparve durante lo stesso periodo. In seguito a questa triste circostanza, nel momento stesso in cui arrivai all'aeroporto di Haneda venni assalito da una grandissima emozione. Dopo essere tornato a casa, mi recai subito a visitare la tomba di O Sensei a Tanabe per annunciare al Maestro il mio ritorno in patria.
    Nel corso dello stesso anno tornai un'altra volta in Italia ma, in seguìto al mio matrimonio con la violinista, laureatasi presso l'Università di Belle Arti di Tokyo (Tokyo Geijutsu Daigaku) Yamakawa Kumi, celebrato nel dojo di Roma, e in previsione della nascita di nostro figlio, che desideravamo crescesse in Giappone, decisi di fissare stabilmente la mia residenza a Tokyo. Da allora ho iniziato a trascorrere complessivamente sei mesi all'anno in Europa e, superando tutte le difficoltà che ciò comporta, ho scelto di vivere fino ad oggi un'esistenza scissa a metà fra il Giappone e l'Italia. In seguito, il Sig. Fujimoto Yoji, laureatosi presso l'Università Nihon Taiikudaigaku, e il Sig. Hosokawa Hideki, del dojo di Jiyugaoka, si recarono rispettivamente
    a Milano e a Roma, dove, per più di vent'anni, con grande perseveranza hanno dedicato tutta la loro vita insieme ai loro familiari, alla pratica dell'aikido. A  entrambi vorrei esprimere la mia riconoscenza per aver sostenuto l'Aikikai d'Italia nel corso di tutti questi  anni. Successivamente il Sig. Yamanaka Kano, il Sig. Nomoto Jun e il Sig. Imazaki Masatoshi hanno soggiornato
    Italia in veste di istruttori in periodi diversi. In seguito decisi di fare dell'Aikikai d'Italia un'associazione che, similmente all' Aikikai giapponese  avesse personalità giuridica e fosse ufficialmente riconosciuta dallo Stato; a tal fine donai quindi il mio  dojo di Roma all'Aikikai d'Italia e iniziai ad interessarmi  attivamente affinché tale dojo ottenesse il riconoscimento ufficiale in quanto Scuola centrale. Con la preziosa collaborazione di alcune cinture nere, ma soprattutto grazie agli sforzi durati un decennio dello scomparso avvocato Giacomo Paudice di Roma, 1'Aikikai d'Italia, in quanto Associazione di Cultura tradizionale giapponese ottenne la qualifica di Ente Morale, con il decreto del Presidente della Repubblica italiana n. 526,  l'8 luglio del 1978. Attualmente all'Aikikai d'Italia sono affiliati dojo situati in numerose città italiane, con un numero di circa 6000 iscritti, senza includere le svariate migliaia di persone che hanno praticato nel passato. Il grande impegno con cui queste decine di migliaia di persone si sono allenate nel corso di tutti questi anni, è stato, e continuerà, in futuro ad essere di forte incoraggiamento per la pratica dell'aikido.

 

In Breve

 

  Direttore Didattico Aikikai d'Italia

  • E' nato a Tokyo nel 1929 da una famiglia appartenente ad una  nobile classe dei Samurai, infatti il nonno era  Vice-Presidente del  Consiglio Privato dell'Imperatore.
  • Da  bambino ha  studiato  con il padre uno stile di tiro con l'arco, tramandato per generazioni nella sua famiglia.
  • Nel 1950  ha  iniziato  a praticare l'Aikido sotto la guida del fondatore Morirei Ueshiba a cui  ha associato  lo studio di una serie di altre discipline sotto la guida di  Maestri quali Tempu Nakamura e Gichin Funakoshi (Codificatore del Karate ).
  • Nominato al termine degli studi, istruttore all'Hombu Dojo di Tokyo,oltre che per il  Ministero della Difesa e di  importanti Clubs Universitari di Aikido.
  • Nel 1964 si è trasferito in Italia  per diffondere l'Aikido, fondando  l'Aikikai dï Italia, di cui è  Direttore Didattico.
  • Inoltre è  membro del Consiglio Superiore  Europeo della IAF. Il maestro Tada vive ed insegna  a Tokyo, e si reca in Italia  due volte l' anno per svolgere stage e seminari di Aikido 

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