Corpo Unito Corpo diviso

IL CORPO UNITO / DIVISO

 

  • Si può porre attenzione in qualsiasi parte del corpo, ma alcuni individui la dirigono verso l’esterno, gli oggetti altri più facilmente verso l’interno.
  • Il soggetto sano riesce ad operare questo cambio di attenzione con estrema rapidità, alcune persone invece sono fin troppo presenti a se stesse per cui hanno difficoltà ad fino ad esserne inibite, altre invece sono troppo presenti all’esterno da perdere di vista se stessi. Chi si lascia influenzare  nelle sue azioni dagli altri e non dai propri sentimenti non ha una mente propria. Se una persona non è attenta (mind- ful) al proprio corpo, è perché ha paura di percepire o sentire i propri sentimenti. Quando i sentimenti hanno una qualità minacciosa, in genere vengono soppressi: per far questo si  sviluppano delle tensioni muscolari croniche che non consentono lo sviluppo di nessun flusso, di eccitazione e di nessun movimento spontaneo nelle zone interessate. Spesso si reprime la paura perché ha un effetto paralizzante, la collera perché è troppo pericolosa e la disperazione perché e troppo demoralizzante.
  • Si sopprime anche la coscienza del dolore, ad esempio quello causato dalla mancata realizzazione di un desiderio, perché non si è in grado di sopportarlo. La soppressione dei sentimenti diminuisce lo stato di eccitazione del corpo e la capacità della mente di mettere a fuoco determinati aspetti. È la causa primaria della perdita di potere mentale.
  • In genere la nostra mente è tutta presa dal bisogno di controllarsi, a spese dell'esigenza di essere e sentirsi più viva.
  • Mente e spirito sono anch'essi collegati.
  • Una persona ha tanto più spirito quanto più è viva e vibrante: letteralmente, insomma, quanta più energia possiede. Il legame fra energia e spirito è immediato.
  • Quando una persona si eccita, quando la sua energia aumenta, il suo morale (spirits) si alza. Perciò si può definire  lo spirito come la forza vitale dell'organismo, che si manifesta nell'auto espressione dell'individuo. La qualità dello spirito caratterizza l'individuo in quanto tale: quando lo spirito è vigoroso l'individuo emerge sui propri simili. La forza vitale  o spirito  di un individuo è stata spesso associata con il respiro.
  • Molte religioni orientali danno particolare importanza alla respirazione come mezzo per raggiungere la comunione con l'universo. La respirazione svolge un ruolo importante perché solo attraverso di essa si può  trovare le energie per una vita più ricca.
  • Il corpo vivente ha un'anima? Dipende da come si definisce il termine "anima". Il Random House Dictionary ne dà anche un altro significato: "La parte emotiva della natura umana: sede delle sensazioni e dei sèntimenti". I sinonimi sono spirito e cuore. Possiamo pensare all’ anima di una persona come il senso, o sentimento, facente parte di far parte di un ordine più vasto, universale.
  • Ritengo che l'energia dei nostri corpi sia in contatto e interagisca con l'energia che ci circonda nel mondo e nell'universo. Non siamo un fenomeno isolato. Non tutti, però, sentono questa connessione, questo contatto. A mio avviso la persona isolata, alienata e slegata manca della qualità di "pienezza d'anima" che io percepisco in coloro che si sentono parte di qualcosa di più grande di loro stessi. Siamo nati connessi a qualcosa, lo stesso bambino , in un certo senso, faceva ancora parte della madre prima che il cordone venisse reciso. Anche se dopo la nascita comincia a condurre un'esistenza totalmente indipendente, dal punto di vista energetico ed emotivo è ancora legato alla madre; reagisce alla sua eccitazione ed è influenzato dal suo umore. La crescita è espansione su molti livelli. Vengono stabilite e vissute nuove connessioni con gli altri membri della famiglia.Una volta stabilita questa connessione, c'è interscambio energetico. Gli altri entrano a far parte del suo mondo, come lui entra a far parte del loro. Con il crescere della consapevolezza e dei contatti, la persona allarga la cerchia dei suoi rapporti. Include in sé anche il mondo delle piante e degli animali e si identifica con esso.Poi c'è la comunità in cui vive, che diventa la sua comunità e di cui egli diventa membro.E così via, a mano a mano che l'individuo cresce.
  • Se non viene escluso, sentirà di appartenere al grande ordine naturale della Terra. La coscienza espandendosi incorpora nella psiche e nella personalità individuale una porzione sempre maggiore del mondo esterno. La vita viene nel mondo come essere (= be-ing), ma il solo essere non basta per sentirsi realizzati."Essere (being) non è abbastanza, occorre” appartenere” (be-long) e non mi sembra che sia cosí". L'estensione dell'essere nel mondo attraverso le identificazioni e le relazioni dà origine al senso di appartenenza. L'essere anela (longs) alla propria estensione, ad appartenere (belong).Il senso di aspirare a qualcosa, uno dei più importanti dell'organismo, riflette il bisogno di contatto con l'ambiente e con il mondo. Attraverso l'appartenenza l'anima sfugge ai limiti ristretti del sè, senza però perdere il senso di sé. E la maggior parte delle culture hanno dovuto sviluppare un modo per mantenere il flusso vibrante della vita del corpo contrastando le esigenze opposte della vita intellettuale. Una delle vie principali adottate dalle culture occidentali per mobilitare e lanciare una sfida al corpo è stata quella dello sport.
  • I Greci, che furono tra i primi a capire l'importanza della vita del corpo.
  • In diretta proporzione con  l'allontanamento di una civiltà dalla natura e dalla vita del corpo, aumenta il bisogno di attività speciali che lo impegnino e lo mobilitino. Oggi c'è un sempre maggiore interesse per lo sport, unito a una crescente consapevolezza dell'importanza dell'esercizio regolare per la salute fisica. Purtroppo l'atteggiamento occidentale  nei confronti del corpo è pesantemente incrostato di considerazioni legate all'io.
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  • La soddisfazione dello sport passa in secondo piano rispetto alla soddisfazione che l'io trae dalla vittoria.
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  • Spesso il posto centrale dato alla vittoria aggiunge all'attività un grado di tensione che ne nega direttamente il valore di stimolazione e liberazione del corpo. La pulsione dell'io al successo e il bisogno di stare al passo con la moda permeano i programmi di esercizio sportivo. Li facciamo per migliorare il nostro aspetto, per dare un'immagine di salute, il nostro corpo ideale dovrebbe essere : scattante, in perfetta forma - e pronto a vincere. La vita del corpo è il sentire: sentirsi vivo, vibrante, buono, eccitato, irato, triste, gioioso e finalmente soddisfatto.
  • Molti  atleti, ballerini e  maniaci dell'esercizio fisico soffrono di questa mancanza e confusione esattamente quanto gli altri. La nostra cultura, che nega la vita, non ci aiuta a rispondere a questo bisogno."Amore, lavoro e conoscenza sono le sorgenti della vita. Dovrebbero anche governarla". é chiaro, da questa affermazione, che l'unica via maestra per giungere all'espressione della vita del corpo sarebbe l'attività sessuale.
  • Il rifiuto dell'atteggiamento antivitale della civiltà occidentale ha spinto molti a interessarsi alle religioni e alle filosofie orientali, che per lo più riconoscono che una qualche forma di esercizio fisico è essenziale ai fini dello sviluppospirituale. Il diffusissimo interesse per lo yoga ne è una dimostrazione lampante.  Entrambi i sistemi mettono l'accento soprattutto sull'importanza della respirazione.
    Recentemente si sono diffuse altre discipline orientali, il t'ai chi ch'uan , l 'Aikido, e tutte sottolineano l'importanza di sentire il corpo, di acquisire coordinazione e grazia e di raggiungere una sensibilità spirituale attraverso l'identificazione con il corpo.
  • Si contrappongono dunque alla ginnastica e agli sport occidentali, che mirano al raggiungimento del potere e dell'autocontrollo.
  • Rifuggire il potere e il controllo a favore della grazia, della coordinazione e della spiritualità del corpo, ma mirare a promuovere l'espressione di sé e la sessualità.
  • Servono dunque a schiudere la vita interiore del corpo e al tempo stesso contribuiscono alla sua estensione nel mondo.
  • La via dell'aiki è quella dell'armonia sia all'interno del sé che con l'ambiente e l'universo. Anzi, l'armonia esterna dipende dall'armonia interna che può essere raggiunta attraversola "combinazione di movimento corporeo e tecnica della respirazione".
  • Un problema che incontro di frequente è quello di una rigidità diffusa che non permette al soggetto di arcuare il corpo. La tensione alla parte inferiore della schiena impedisce di arcuarla.
  • La pelvi è leggermente ritratta. Esiste anche la situazione opposta, caratterizzata da iperflessibilità della schiena, che denota una certa debolezza dei muscoli del dorso, che si  ricollega a una mancanza del senso della spina dorsale. 
  • Il corpo e la personalità rigidi sono inflessibili; in questo caso invece il corpo e la personalità sono troppo malleabili. In entrambi i  casi l'arco viene eseguito scorrettamente: mancano il senso dell'integrazione e del flusso, la sensazione di armonia interiore o esterna.
  • A volte si nota una frammentazione dei suoi segmenti. Le parti principali del corpo, testa e collo, tronco, gambe, non sono allineate.Queste angolazioni rivelano che il flusso del corpo è spezzato.
  • Rappresentano una frammentazione dell'integrità della personalità, tipica dello schizoide o dello schizofrenico.
  • Schizoide significa spaccato in due. Se c'è una spaccatura nella personalità, deve esserci anche, a livello energetico, nel corpo. Una persona è il suo corpo.Purtroppo molti psicologi e psichiatri anche sono  abituati ad ascoltare, e non a guardare. Sono interessati alla mente e alla storia del paziente, non al suo corpo e alla sua espressione. La persona rigida nelle situazioni che richiedono morbidezza e tenerezza sarà incapace di cedere e di dare. L'individuo con il dorso troppo morbido e malleabile mancherà di aggressività nei casi in cui è opportuno averla.