Passaggio di testimone

 

 

  • In questi giorni numerosi amici aikidoisti mi stanno chiedendo via mail telefono etc., chiarimenti in merito al nuovo calendario didattico dell’associazione, nel quale ai consueti seminari di formazione per insegnanti per bambini diretti negli scorsi anni dai maestri  Cozzi e  Travaglini  sono stati sostituiti da stage diretti dal M° Zucco.
  • Cercherò di dare chiarimenti rispondendo alle domande che di volta in volta mi avete posto. 
  • Domanda -  Perche nel nuovo programma degli stage insegnanti per bambini compare ora il M° Zucco e non voi?
  • Risposta -         Perche noi non facciamo parte della direzione didattica. Lo statuto della nostra associazione dice infatti, che solo la direzione didattica può occuparsi della didattica.
  • D.   Se questo è vero, come mai fino ad ora ve ne siete occupati  voi e non loro?
    R.    Perché, quando fu proposto ai membri della direzione didattica, nessuno di loro fu interessato.
  • Allora fummo scelti noi.
  • D.    Chi è stato allora a proporre il progetto ?
    R.    Il M° Marino Genovesi, all’epoca Consigliere  dell’ associazione.

    D.       E come andò la storia ?
    R.       La storia del progetto bambini , nasce quando l’attuale presidente dell’Aikikai d’Italia appunto  il M° Marino Genovesi, pensò che fosse ora di dare una risposta a tanti responsabili che insistentemente chiedevano al consiglio che qualcuno si occupasse di un corso di insegnamento per  bambini. Siccome la direzione didattica non era interessata, provò a coinvolgere il consiglio direttivo. Dopo ripetute insistenze e superando ogni genere di perplessità, finalmente il consiglio decise di occuparsene.

  • D.       E cosa fece?
    R.       Pensò di chiedere ai responsabili dojo dell’Aikikai d’Italia che si occupavano di insegnamento ai bambini, di formulare un progetto che riguardasse appunto la didattica per i bambini.
  • D.      È lei maestro preparò un progetto?
    R.      Certo! come altri insegnanti ricevetti la mail, e preparai con dettagliata cura un mio  progetto.
  • D.      E su cosa doveva basarsi il progetto?
    R.      Su quello che ogni responsabile riteneva più opportuno si dovesse conoscere per formare un insegnante per bambini.
  • D.      Ed il suo su cosa si basava?
  • R.      Si basava essenzialmente su due punti.
    Il primo punto riguardava la mia formazione Universitaria di Medicina e Chirurgia, quindi ovviamente argomenti annessi all’ anatomia,  biochimica,  fisiologia , patologia, pronto soccorso, alimentazione e via dicendo. Inserii questi argomenti perche credo che sia importante per un responsabile che si appresti a lavorare con soggetti in età evolutiva, quali i bambini, avere almeno dei rudimenti di tali argomenti.
    - Il secondo punto quale mia personale esperienza di quanto ho appreso “quando ero ragazzino” durante le lezioni dei nostri maestri, in particolare il M°Hosokawa, il  M°Nomoto ed il M° Masatoshi.  A cui ho successivamente integrato nuovi elementi affiancando questi stessi maestri oltre ai Maestri Fujimoto e Kurihara, durante le lezioni che hanno svolto nei miei dojo ai bambini dal 1990.
  • D.       Quanti progetti giunsero in segreteria?
    R.        All’inizio furono pochi , solo successivamente se ne aggiunsero altri.
  • D.       Come mai scelsero proprio il suo?
    R.        Non saprei, ma un consigliere “di cui non farò il nome per correttezza” mi confidò che nonostante il mio progetto fosse stato tra i primi ad arrivare, rimaneva a parere del consiglio il migliore.

    Per correttezza presento il progetto che inviai all'Aikikai
  • PROGETTO DIDATTICO PER L’INSEGNAMENTO DELL’AIKIDO AI BAMBINI
    del M° Fiordineve Cozzi
    PROGETTO M° COZZI FIORDINEVE
  • IL CORPO UMANO
  • Elementi generali  di Fisiologia
  • •Apparato locomotore  
    • Apparato Respiratorio   
    • Sistema Nervoso      
    • Sistema Ormonale  
    • Metabolismo
    • Alimentazione   
  • •  Sistema Cardiocircolatorio 

    •L’impulso Nervoso 
  • •L’’Encefalo
    • Tronco Encefalico 
    • Midollo spinale
    • I recettori della sensibilità    
    • Il sistema Piramidale ed Extrapiramidale
    • Il sistema nervoso Vegetativo
    • Equilibrio posturale.
    •I Muscoli
    •• Lisci e striati     
    • Processi Aerobici ed Anaerobici
    • Il tono muscolare
    • Classificazione
    • Contrazione
    • Attivazione Neuromuscolare
    La Respirazione
  •  
  • •Il centro respiratorio     
    • Piccoli disturbi
  • Educazione Alimentare

  • • Disturbi dell’Alimentazione
    • Anoressia
    • Bulimia.
    • Consigli dietetici per una sana alimentazione nel bambino
    • Macro e micronutrienti      
    • Alimentazione corretta ed equilibrata
    • Il peso in relazione all’età  
    • Il fabbisogno energetico

  • BIOMECCANICA
  • Presupposti dell’Allenamento
  • •Osservazioni di carattere Anatomico e Biomeccanico del bambino
    •  a) Costituzione 
    •  b) Condizione
    Qualità motorie

  • • Forza  
    • Resistenza  
    • Velocità
    • Mobilità
    • Equilibrio
    • Coordinazione
    Allenamento giusto e sbagliato:

  • ? a) alla forza
    ? b) alla Resistenza
    ? c) alla Velocità
    ? d) alla Destrezza e Mobilità.
    ? Esercizi di Carico e Scarico   
    ? Di presa di coscienza
    ? Mobilizzazione
  • SVILUPPO
  • •Sviluppo Somatico e capacità Senso percettive

    • Schemi posturali di Base
    • Camminare
    • Correre
    • Saltare
    • Lanciare
    • Afferrare
    • Rotolare  
    • Strisciare
    • Arrampicare
    Sviluppo Psicomotorio normale nel bambino e   aspetti della Psicomotricità

  • • Equilibrio
    • Lateralità 
    • Concetto spazio temporale 
    • Schema corporeo
    • L’Accrescimento  
    • Tappe evolutive 
    • Studio dei riflessi  
    • Schemi motori
    PARAMORFISMI

  • •Esame della forma del corpo
    Movimenti e posture corretti 
  • •Attività adatte per le varie fasce d’età
    • movimenti consigliati
    • movimenti sconsigliati
    • I piani del Corpo umano
    • Il riscaldamento
    • Il recupero
    • Lo stretching
    • Il Rilassamento 
    • Il Gridare
    • La ludoterapia
    • La competizione
    • Il dolore  buono e cattivo
    Difetti posturali, ed esercizi indicati durante la pratica dell’aikido
  • •Scoliosi 
    • Lordosi
    • Cifosi
    • Dorso curvo
    • Scapole alate
    • Piede piatto 
    • Ginocchio valgo e varo  
    • Esercizi consigliati
    I problemi legati alla maturazione
  • •Principali paramorfismi nell’età scolare
    • Dinamica della colonna vertebrale
    • Portamento astenico
    • Iperlordosi e dorso curvo             
    • Atteggiamento scoliotico
    Atteggiamenti e vizi di posizione 
  • •Debolezza posturale                
    • Alterazione posturale
    • Atteggiamento nella respirazione 
    •  Difetti a carico degli arti inferiori
    • Attività fisica nelle (donne)
    • Elementi di ginnastica correttiva
    • Elementi di attività a scopo terapeutico
    • Il massaggio  
    • L’ambiente     
    • Fatica e rigenerazione
    TRAUMI

  • Traumi durante l’esercizio fisico:
  • •Crampo
    • Stiramenti
    • Strappi
    • Tendinite
    • Metatarsalgia
    • Epicondiliti
    • Talgia
    • Pubalgia
    • Emorragia nasale
    • Vesciche    
    • Traumi Oculari 
    • Mal di Fianco (epatico e splenico)
    Lesioni ed infortuni da attività nell’infanzia

  • • Prevenirli e tutelarli
    • Elementi di pronto soccorso
    • Lesioni alla pelle
    • Contusioni
    • Distorsioni
    • Lussazioni
    • Sublussazioni
    • Fratture
    • Lesioni a muscoli e tendini  al bacino  all’addome al tratto urogenitale.
  • NORME GENERALI D’ORIENTAMENTO DELLE LEZIONI
  • 1.  La presentazione del bambino principiante
    2. L’interazione col genitore Le domande ricorrenti Le loro richieste
    3. Le lezioni di prova - come seguirlo
    4. Regole d’etichetta
    5. Catturare la loro attenzione
    6. Il modo corretto di porsi dell’insegnante
    7. Come suddividerli per fasce di età,
    8.  La conquista del loro affetto
    9.  La responsabilizzazione
    10. Sviluppo psico intellettivo e corporatura
    11. Il Gioco dell’imitazione degli animali per i più piccoli
    12. Uso dei numeri  per disciplinare la sequenza d’ordine
    13.  Esercizi di base, quali
    14.  Esercizi Complessi ed Acrobatici i più indicati
    15. Esercizi attraverso il gioco
    16. Esercizi a ritmo alternato
    17. Esercizi per l’equilibrio
    18. Esercizi più appropriati per le varie fasce d’età
    19. Giochi e tecniche  per una corretta impostazione posturale con il bastone
    20. Le tecniche più adatte
    21. Esercizi senso percettivi ad occhi chiusi, con scarsa illuminazione
    22. Esercizi con attrezzi appropriati
    23. Le cadute, quelle più indicate
    24. Percorsi atletici ad ostacoli variegati
    25. Massaggi a coppia per relazionarsi al partner
    26. Gestione degli esercizi competitivi , a coppia , individuali,  a squadra
    27. L’emulazione dei cartoon
    28. L’uso di colpitori
    29. Suwariwaza   Futaritori,   Kagarikeiko
    30. La disciplina - come ottenerla e gestirla
    31. Le discussioni dei loro problemi
    32. La gratificazione e la punizione
    33. Elementi di arredo, l’uso dei colori, l’illuminazione, l’uso della musica
    34. Le feste, le ricorrenze ed i compleanni sul tatami
    35. Gli esami  come procedere
    36. Il regalino di fine corso
    37. L’embukai
    38. La gratificazione della cintura colorata , orientamento in base all’età
    39.  Il cerimoniale dove e quando

 


 

  • D.          Ed il progetto del Maestro Travaglini?
    R           Il suo riguardava ovviamente la Pedagogia, in quanto Docente presso l’ Università di Urbino.   
  • D           Ma se degli stage per insegnati per bambini dovrebbe occuparsene la direzione didattica, perché in questi nuovi appuntamenti compare il M° Villaverde “che non ne fa parte?
    R.           Non saprei. Bisognerebbe chiedere al M° Zucco. Probabilmente avrà ritenuto che fosse all’altezza di esprimere quanto egli ha in serbo per la sua nuova idea.
  • D.          Perché pensa abbia scelto proprio lui?
    R            Sicuramente perché vanta da anni un numeroso gruppo di bambini, come altri responsabili dojo.  Purtuttavia bisogna dire che talvolta si è lamentato di non essere stato chiamato in causa dalla associazione, esprimendo disappunto in merito al nostro progetto.
  • D.          Disappunto perché riteneva il suo progetto fosse migliore, o più indicato.
  • R.           Non saprei. So che i consiglieri dicono di non aver ricevuto nessun progetto, Lui invece dice il contrario.
  • D.          Allora chi dice la verità?
  • R.         Bisognerebbe chiederlo a loro, ma penso che poco importi questo ora.
  • D.        Quindi se è vera la prima ipotesi, cioè quella in cui non è stato presentato alcun progetto;  Come avrebbe potutto entrarne a far parte?
  • R            Dal consiglio so che è stato invitato più volte a presentarlo, in modo da dare la possibilità al consiglio di valutarlo, confrontarlo eventualmente integrarlo al nostro.  Lui invece dice di averlo presentato e di non esser stato scelto. 
  • D.           Lei che lo conosce, sa quali sono le sue competenze?
    R            Non  quali siano le sue specifiche competenze! So che ha un numeroso gruppo di bambini, da molti anni, come anche altri responsabili dojo della nostra associazione. Quello di cui sono assolutamente certo è di non aver deciso io che il mio progetto fosse scelto, quello lo ha fatto il consiglio. Io ho solo fatto del mio meglio per prepararlo.
  • D.        E lei cosa pensa maestro?
    R.         Personalmente posso dire che mi avrebbe fatto piacere ci affiancasse “come del resto anche altri responsabili dojo che lavorano con i bambini, durante gli stage che abbiamo svolto in questi anni. Ci si arricchisce con la conoscenza e l’esperienza di tutti. Ma ogni volta che ne ho parlato con chi gli organizzatori mi sono sentito rispondere che le regole sono regole e che vanno rispettate.

  • D:          Visto che bisogna rispettare le regole , ora che ne è entrato a far parte accanto al M° Zucco,  si deve intuire che il progetto è finalmente saltato fuori?
    R.          Non so se il progetto sia saltato fuoi o meno, questo poco conta ormai visto che ora non ve ne è alcun bisogno .
  • D.           Perché non ve ne è stato alcun bisogno?
    R             Perché ora che il progetto è passato sotto le direttive della  direzione didattica non vi è bisogno della approvazione del consiglio.
  • D   Quindi il M° Zucco non ha bisogno di presentare alcun progetto al consiglio direttivo, per essere approvato.
    R      Certo! Lui in qualità di membro della direzione didattica decide della didattica della associazione, inclusa quella per bambini.

  • D:          Ma il M° Villaverde non è un membro della direzione didattica.  Ma allora in virtù di cosa è entrato a farne parte del nuovo progetto?
    R.          Come ho già detto , non conosco le sue specifiche competenze. Evidentemente il M° Zucco ritiene che possa esser di valido aiuto nella espressione del suo progetto.

  • D.   Perdoni  l'impudenza! Ma i vostri progetti, sono stati al vaglio del consiglio direttivo, composto da differenti maestri di rilievo ; Senza con questo nulla voler togliere alla direzione didattica, ma è stata fatta la stessa cosa per il nuovo progetto? Cioè è stato vagliato con la stessa accuratezza dalla direzione didattica?
    R     Non so come funzioni dall’ interno la direzione didattica, non so quali sono i loro accordi.  Occorrerebbe chiedere a loro. Quello che so è che i membri della direzione didattica sono stati  selezionati dal M° Tada. Presumo perchè abbia ritenuto che fossero gli elementi  più competenti ed affidabili della nostra associazione. Solo il tempo ci darà la risposta.

  • D.    Mi scusi maestro della domanda forse poco opportuna. Perché non ha inserito anche  voi del precedente progetto ?
    R           Non saprei; Avrà ritenuto che fosse ora di cambiare qualcosa.
  • D.        E come ha motivato la sua scelta?
    R.           Personalmente non mi è stata data nessuna spiegazione. Sono venuto come tutti gli altri a conoscenza del nuovo programma, guardando il calendario sul nostro sito dell’ Aikikai.

 

 

 

  • D.         Nessuno ha sentito di avvisarla?
    R.           Probabilmente no, visto che non lo ha fatto nessuno.
  • D.         Nemmeno una telefonata dalla segreteria per avvisarvi?
    R         Si una c’è stata ! Quella che ho fatto io al presidente dopo aver visto il calendario sul sito per chiedere spiegazioni.

  • D        E cosa le ha detto il presidente?
    R.          Si è scusato di non avermi avvisto del cambiamento, e questo è tutto. 

  • D       Si è arrabbiato lei maestro per questa disattenzione ?
    R         Dispiaciuto più che altro;  Considerando che questo è il mio 35° anno di pratica, ma soprattutto di dedizione incondizionata a questa attività. Attività che mi impegna tutto il giorno e tutti i giorni domeniche comprese da venti anni. Subire tali "disattenzioni", perpetrate oltretutto da persone impegnati nell’ aikido nel solo loro tempo libero, e per me assolutamente mortificante.

  • D            Ma, non le pare strano il modo di interpretare l’Aikido, specie se si pensa che parliamo dei vertici di una associazione cosi importante?
  • R.            Preferirei non rispondere. Dico solo che l’aikido dovrebbe farsi con il cuore, quello che Lowen, definisce l’espressione del se, la passione, la pulsione al piacere, la forza del ventre.  Non l’espressione dell’Ego, al pulsione al potere al controllo e la sottomissione degli altri. Ma l’aikido cosi come altre cose è fatto da persone,  alcune meritevoli, altre meno, altre per niente. Proprio come gli episodi di pedofilia che vedono coinvolta la nostra chiesa cattolica, vi sono dei preti  eccezionali, altri discutibili, altri da radiare, ma dietro tutti loro c’è una grande verità, “ quella a cui io aspiro”. Come diceva O Sensei:  “Io Non mi curo della gente, mi curo soltanto di Dio, perche la gente spesso non fa che dire e fare sciocchezze” . Non ti puoi curare di certe persone quando hai un ideale da perseguire. Percorri la tua strada al fianco di chi la vive col cuore, e non chi la percorre pervaso del proprio Ego traboccante, con la testa e lo sguardo così alto da non vedere le persone che sta calpestando. Le persone riconosci dall’atteggiamento, dalla postura, dal  modo di porsi, di essere, da come vivono, ed esprimono se stessi, il corpo parla per loro, con quello non puoi mentire. Ed è quanto basta.
  • D:              Perché questo anno gli appuntamenti sono tre anzichè uno come gli scorsi anni?
    R                Veramente negli anni scorsi gli stage erano due, uno al nord ed uno al sud. Un anno furono tre, coinvolgendo anche la Sardegna. Sono state adattate a varie situazioni nel tempo. La decisione attuale sul cosa fare, sul come fare, sul chi deve fare, sul quanto occorre per fare, sul dove fare spetta solo alla direzione didattica, in questo caso al M° Zucco. Evidentemente ciò che ritiene di esprimere, necessita di tre appuntamenti.
  • D.           Quindi terrà tre stage, di cui uno svolto in collaborazione con il M° Villaverde?
    R.              Quello che io so è che tutti e tre gli stage saranno condivisi con il M° Villaverde, lui invece ha detto che è stato solo coinvolto per il primo, staremo a vedere chi ha ragione.

  • D            Allora perché non hanno scritto correttamente?
    R.             Forse, perche avevano dei dubbi quando lo hanno preparato, forse perché non avevano ricevuto conferma, forse perche è cambiato qualcosa nel frattempo, non saprei

  • D            Siete stati sostituiti definitivamente o temporaneamente?
    R              Non eravamo noi a decidere prima, meno che mai adesso. Quello che ho vissuto sulla mia pelle era la tensione ad ogni stage, in quanto sempre sotto l’occhio dei vertici della associazione.

  • D            Chi e perché ha deciso che il vecchio progetto non andava più bene?
    R              Sul chi mi pare ovvio. Sul perché sarebbe interessante saperlo. Presumo si avesse voglia di fare qualcos’altro ora che i tempi sono maturi.

  • D             Maturi per cosa?
    R             Dopo quasi otto anni di stage per insegnati per bambini, sarà pur maturato qualcosa! È sotto gli occhi di tutti ciò che è stato fatto. “ Il nostro progetto era pioneristico nella nostra associazione, quando era ancora tutto da definire, coordinare, organizzare. Abbiamo lavorato duro intorno all’idea del nostro attuale presidente, affinchè  vi fosse una coscienza nella didattica per bambini, un piccolo salto nel vuoto, che perdonate l’ illazione “ abbiamo fatto noi però”

  • D            Se già sapevate che vi era questa sostituzione, perche non lo avete comunicato durante l’ultimo che avete svolto questo anno a Roma?
  • R             Perche nessuno sapeva niente. Sapevamo solo il progetto passava nelle mani della direzione didattica, nella fattispecie il M° Zucco: e che d’ora in poi avrebbe diretto e deciso tutto lui.

  • D       Quindi all’ultimo seminario che avete svolto a Roma, il M° Zucco non vi ha anticipato niente?
    R      No! Ha assistito al seminario seduto lontano dal tatami,al termine si è complimentato con il noi.

  • D.       E cosa  ha detto?
    R           Si è complimentato per la teoria, chiedendo gentilmente sia le slide mostrate durante lo stage che quelle proiettate negli scorsi anni. Non vi nascondo che anche a me sarebbe piaciuto avere tutto il materiale visionato nella teoria negli scorsi anni, ma so che è materiale personale per cui non mi sono mai permesso di chiederlo.
  • D          E per la pratica?
    R           Per la pratica ha detto di aver apprezzato sia la mia lezione con gli insegnanti che quella direttamente con i bambini intervenuti. Ha aggiunto poi che era evidente la mia preparazione quale insegnante I.S.E.F. Non ho corretto al momento quella affermazione per non essere indelicato, ma verrei farla adesso, visto che la ma la mia formazione Universitaria è di MEDICINA e CHIRURGIA e non ISEF. Penso sia doveroso dare a Cesare quel che è di Cesare

  • D.          Maestro; Cosa pensa di tutto questo? quali sono le sue considerazioni personali ?
    R.          Personalmente penso che l’attenzione al progetto aikido per bambini della direzione didattica  giunga con troppo ritardo, 8 anni sono tanti. Un importante percorso intrapreso molti anni fa, non andrebbe interrotto all’improvviso. Si, certo magari modificato in alcune parti, o integrato con elementi aggiuntivi, questo si, ma non sospeso, e riformulato ex novo.

  • D       Non trova che sia un peccato l’esclusione del M° Travaglini?
    R.         Certamente! Escludere una cosi prestigiosa competenza dal progetto toglie molto al tutto.  È un apporto altamente professionale che non puoi mettere da parte, all’improvviso. 

  • D           E lei che idea si è fatta i proposito maestro?
    R.          In alcuni casi potrebbe essere forse proprio una importante competenza a creare problemi. Se condividi spazi di insegnamento con persone altamente competenti, devi testimoniarne cotanta capacità, altrimenti perdi di credibilità. A rovesciare la Costa Concordia Nave è bastata l’incompetenza di uno solo, ma per raddrizzarla poi ci sono voluti notevoli sforzi congiunti di Menti Eccelse.

  • D.               Mi pare maestro che lei nel progetto se la sia cavata bene, e testimoniato una ottima sinergia con la parte teorica?
  • R.                Almeno così dicono, la sinergia è stata immediata ma anche ricercata.  Il progetto ha richiesto notevoli sforzi, che solo chi ci è stato vicino può testimoniare. Da un lato le dissertazioni teoriche, il razionale, l’aspetto mentale, il cognitivo; dall’altro l’espressione pratica di tali teorizzazioni l’espressione corporea, la sfera emotiva. Una sinergia speciale . Questo è aikido no?
  • D              Ma la direzione didattica vi ha visto lavorare ? ha assistito ai vostri stage ?
  • R              No, non ricordo di aver incontrato mai nessuno dei membri durante i nostri stage in questi anni ma credo però che li tenesse informati il M° Genovesi sugli sviluppi.

  • D              Maestro c’è qualcosa che l’è dispiaciuta in modo particolare?
    R              Si! Avrei gradito almeno una telefonata, ed una motivazione “professionale seria, ” in merito alla nuova decisione. Ma più di sono tutto sono dispiaciuto dall’assenza purtroppo forzata del compianto Maestro Fujimoto, importante riferimento della nostra associazione.
  • D           Se fosse stato ancora tra noi le cose sarebbero andate diversamente?
    R             Penso di si, considerando la sua puntigliosità , e in qualità di  vicedirettore didattico avrebbe avuto bisogno di valide motivazioni prima di sostituire o rimpiazzare quelle preesistenti.
  • D           Qualcosa di personale se mi consente! Maestro. Ma lei da quanto tempo insegna ai bambini.
    R.         Insegno ai bambini dal 1989, dall’anno in cui ho avviato il mio dojo a Lauria.
  • D           Ed a quanti bambini se è lecito?
    R            All’inizio solo tre di cui uno all'epoca aveva ancora il pannolino!  poi lentamente avviando altri dojo ho sfiorato il centinaio.
  • D           Tanti!  Pensavo meno! Siete pochissimi i dojo in Italia a vantare numeri cosi importanti, vero?
    R.          Certo! Ma quanti di questi dojo operano in paesi piccoli come il mio? Ma ad ogni modo non è questo che conta veramente, ciò che conta è la qualità.
  • D.         Certo maestro ma quando vi è qualità automaticamente cresce anche la quantità.
    R           Per quello non ho nulla da nascondere, è tutto visibile da chiunque, cliccando sui tanti video che inserito sul nostro sito, in link con you tube ovviamente. Anzi, molti responsabili della nostra associazione e non solo, mi hanno pubblicamente ringraziato per quei filmati,  a cui si ispirano traendo spunto per il loro insegnamento ai bambini.
  • D           Certo maestro!  E di questo deve esserne fiero !
    R            Ovviamente ne sono fiero ed orgoglioso.

  • Basta con le domande.  Vorremmo che ci raccontasse adesso qualcosa, qualche aneddoto, qualcosa che le sta più a cuore in merito al progetto.

    •Ve ne sarebbero tanti, otto anni sono tanti.  Ma c’è qualcosa che mi piacerebbe condividere con tutti. Mi limiterò a raccontare quelli che ritengo più significativi.

  • (Le nostre preoccupazioni iniziali)

    •Ricordo che durante i primi seminari il consigliere M° Genovesi era molto preoccupato perche si sentiva un po gli occhi addosso di tutti, del consiglio, dei responsabili, della direzione didattica.  Era la sua creatura e non voleva fallire.  La preoccupazione del prof. Travaglini era invece dovuta al fatto di dover insegnare la sua materia non a laureandi della sua facoltà ma ad insegnati di aikido che molto probabilmente non la conoscevano. Sperimentava volta per volta il taglio da dare alla lezione. Io invece ero preoccupato per lo spazio di condivisione con la parte teorica. Se non vi fosse stata sinergia tra le due parti, ciò che insegnavo sarebbe stato opinabile o non credibile. Come ho gia detto la sinergia tra teoria e pratica fu immediata, e si consolidò sempre più ad ogni nuovo incontro. Il suo taglio era fortemente accademico, come è giusto che fosse, per cui pensai che la scelta migliore sarebbe stata quella di svolgere delle lezioni giocose, disinvolte, impegnandomi a trasmettere prima di ogni cosa “ l’Atmosfera” da tenere su un tatami affollato di bambini e solo successivamente concentrarmi sul cosa era prioritario trasmettere.  La scelta fu vincente.  Ricordo infatti che al termine dello stage di Bacoli “Napoli” , fui lanciato ripetutamente in aria da gli insegnanti che parteciparono allo stage. Ma anche negli stage successivi ho avuto sempre svariati complimenti.

    •Gli stage che abbiamo svolto del progetto bambini sono stati questi:

    09/10 Marzo   2013  Roma
    10/11  Marzo   2012   Roma
    19/20  Novembre  2011 Cava De Tirreni
    16/17  Aprile   2011  Oristano
    05/06  Marzo   2011 Reggio Emilia
    11/12  Dicembre  2010 Roma
    06/07   Marzo   2010 Roma
    23/24  Gennaio   2010  Reggio Emilia
    04/05  Aprile   2009 Roma
    28/01  Marzo    2009 Parma
    23/24  Febbraio  2008 Roma
    15/16  Dicembre  2007 Reggio Emilia
    13/14  Gennaio  2007 Napoli (Bacoli)
    16/17  Dicembre  2006  Bologna

    •I questionari
    Ad ogni seminario venivano lasciati dei questionari da compilare in cui si chiedevano pareri consigli ed eventuali richieste. La cosa che mi faceva piacere era il fatto che tutte le volte vi era l’esplicita di richiesta di incrementare la parte pratica, ossia quella di mia competenza. Analizzando  quando avevo mostrato durante il seminario, intuivo cosa i responsabili avevano apprezzato di più, di cosa sentivano il bisogno. 

 


 

  • Seminario ad Oristano con i bambini
  • Da qualche anno avevamo messo a punto una variante al classico programma, ed era cioè quella di svolgere una parte del seminario, ovviamente per la pratica direttamente con i Bambini. Vi riuscimmo solo durante il seminario di Oristano, nel quale fu anche svolto un convegno, e l’ultimo stage che abbiamo svolto a Roma.  L’Idea di svolgere una parte direttamente con i bambini si è rivelata illuminante. Ovviamente ci avevamo pensato molti anni prima ma purtroppo la difficoltà di coniugare la scelta del dojo con la disponibilità dei bambini di quel dojo o di altri limitrofi, dei loro maestri, esigenze genitoriali, ne hanno impedito la consuetudine. Al seminario di Oristano facemmo anche di più. Durante la prova pratica con i bambini il prof. Travaglini, annotò particolari, dettagli e quanto altro feci durante la lezione con i bambini.  Al termine spiego ai responsabili in dettaglio i vari elementi che avevo mostrato durante la lezione,dal tono della voce, all’uso dei gesti, dai modi per catturare la loro attenzione alle modalità per mantenerla.
  • Ne fui felice, e gratificato, prima di tutto perché svolsi la lezione con bambini che non conoscevo, secondo perché erano di età disparata, e terzo perché essere consapevole di essere in tutto quel trambusto sotto l’occhio critico ed analitico di un cattedratico, non è affatto assicurante. Credo creerebbe ansia a chiunque, o peggio getterebbe nel panico molti responsabili. Ma superai brillantemente quella prova.
    La differenza tra lo svolgere una lezione con i bambini ,o  solo con gli insegnati in questi  seminari , è che gli adulti non hanno le stesse reazioni emotive dei bambini quando gli si mostra qualcosa. Per cui devi spiegare anche quelle. I bambini reagiscono spontaneamente come dei bambini appunto, non c’è bisogno di spiegare alcun che ai grandi che osservano.
  • Il  libro “ Educare con L’aikido”   ed    il Video “Aikido per bambini ”

    Entrambi sono scaturiti da una esigenza espressa dai responsabili che partecipavano ai seminari. Non vi è stata una sola volta infatti, in cui i responsabili non chiedessero, materiale, dispense, o quant’altro potesse aiutarli. Per ovviare a ciò il Consiglio Direttivo incaricò il Prof Travaglini di scrivere un libro. Alla fine cosi fu pubblicato il testo  “Educare con l’Aikido”, edito dalla Erikson, (testo che rientra nel piano studi della facoltà di Pedagogia dell’Università di Urbino) per chi non lo sapesse.
    A me fu  invece chiesto di preparare un video didattico, che dettagliasse quando mostravo durante le lezioni. Infatti la difficoltà dei responsabili era che al termine dello stage non ricordavano molto di quanto avevo mostrato. Ad ogni modo il video è disponibile da tempo presso la segreteria Aikikai d’Italia.  È stata davvero dura pianificare il lavoro, organizzare riprese, i bambini, le sequenze, il montaggio, ma alla fine il lavoro ha soddisfatto tutti, e di questo vado fiero.  Non più tardi della scorsa assemblea più di un responsabile dojo ha richiesto che il video fosse inviato gratuitamente a tutti i responsabili dojo dell’associazione.
  • Una Richiesta Europea per il  video Aikido per bambini
  • Vorrei a questo punto raccontare qualche aneddoto sul video che nessuno conosce.
    Come dicevo per il video ho ricevuto svariati complimenti da molti insegnanti negli anni, ma uno in particolare  in occasione dello stage che condivisi con il M° Michele Quaranta, Lauria. Infatti in quella occasione gli mostrai proprio il video didattico, per bambini. Per chi non conoscesse il M°Quaranta,  egli è direttore tecnico dell’Aikido Swizzerland, è stato allievo diretto per 30 anni del M° Ikeda Masatomi,  ed è incaricato dall’Hombu dojo quale Esaminatore e supervisore per associazioni  aikidostiche di 9 paesi d’Europa  Il maestro vedendo il video si complimentò fervidamente, in quanto colpito dalla impostazione didattica a parer suo eccellente non solo per una corretto approccio alla didattica dei bambini, ma  anche per gli adulti  principianti. Aggiungendo poi che una impostazione cosi ordinata con propedeutiche semplici ed efficaci era tipica della impostazione didattica del Maestro Ikeda.  Non vi nascondo che ne fui gratificato non poco, ma ancor di più quando mi chiese portargli altri  video a Praga in occasione del nostro stage in quanto aveva intenzione di proporre la stessa metodica didattica ai responsabili dei suoi dojo d’Europa.

    L’IRLANDA  e l’ Aikido per bambini

    Un altro episodio a me caro è quello che riguarda invece l’associazione Aikikai Ireland, con cui da anni ho stabilito un importante rapporto, e dove mi reco spesso per svolgere dei seminari. Negli anni scorsi ho già svolto lezioni per i bambini, durante i miei seminari a Dublino presso Heron Dojo, o ad Athboy presso la Athboy Aikido School. Ma lo scorso anno in occasione della visita della delegazione Irlandese al completo a Lauria per uno stage internazionale il presidente e gli insegnati dell’associazione Irlandese hanno espresso il desiderio di partecipare anche alle lezioni per bambini, questo perché intenzionati ad avviare nuovi corsi per bambini anche nella città di Sligo. A distanza di qualche mese hanno avviato un corso che pochi mesi ha portato ad una crescita esponenziale del gruppo fino a superare i 50 bambini . Ho infatti svolto una lezione per questi bambini il giugno scorso a Sligo in Irlanda. Quando gli ho chiesto come avessero fatto in cosi poco tempo ad ottenere quei brillanti risultati, mi è stato risposto che non hanno fatto altro che adottare quanto avevano visto fare al mio dojo e nel mio video.

  • Convegno Aikikai a Roma – Prof.  Benso e il video Aikido per bambini
  • Un altro bel episodio è quello che riguarda le considerazioni circa la mia attività del Professor Francesco Benso.  Per chi non lo conoscesse, il prof Benso è docente della cattedra di Psicologia Fisiologica presso l’università di Genova e responsabile del dojo di Albenga con il grado di 6° Dan.  Il nostro incontro risale al convegno svolto a Roma organizzato dall’ Aikikai d’Italia, in cui differenti docenti universitari si sono cimentati in merito  all’argomento “  "I processi formativi dell' Aikido". Il Prof.  Benso presentò  una tematica molto interessante: “L’aikido e le neuroscienze”. Mi aveva particolarmente colpito la sua relazione sulla pratica dell'aikidò per lo sviluppo delle funzioni attentivo-esecutive,  ma anche tutto il resto sull'’interazione tra i sistemi "centrali"del Sistema Attentivo Supervisore e i diversi apprendimenti ; le  "funzioni esecutive",  la formazione degli apprendimenti i cosi detti "moduli", l’ autoregolazione dell’apprendimento motorio complesso, la motivazione ed il  programma di recupero. Questo ed altro ancora, tutto davvero straordinario. 
  • A termine del convegno mi avvicinai per complimentarmi, ovviamente mi presentai, e lui prontamente mi restituii il complimento, dicendomi  di conoscere molto bene i miei lavori, e di averli trovato davvero eccellenti. Nei giorni successivi, infatti mi inviò la  relazione completa trattata durante il convegno. Qualcosa della relazione l’ho inserita sul mio sito, ovviamente con il suo consenso.

 


 

  • Tesi di laurea
  • Tempo fa mi contattò un mio ex allievo, (ex perche trasferitosi per gli studi universitari a Perugia  non ha potuto più frequentare al nostro dojo), il suo nome è Antonio Talarico, all’epoca un bambino, ora dottore in psicologia. Mi chiese di fornirgli del materiale in merito proprio all’ aikido e le neuroscienze, in quanto quel tema gli aveva dato l’idea per la tesi. Una tesi che a differenza di molte altre è stata totalmente discussa in quanto ha interessato sia i professori che i laureandi.  Davvero una bella sensazione, un riconoscimento per il lavoro che ho profuso con bambini in tanti anni.


    Neuro psichiatria infantile ; Suggerimenti per la pratica dell’Aikido
  • Riconoscimenti di molti dei miei allievi piccoli e grandi , di illustri professori,  di importai maestri, di residenti di associazioni all’estero, sono davvero gratificanti,  ma anche eccellentissime figure professionali che non ho menzionato quali psicologi, Psichiatri o Neuropsichiatri Infantili quali ad esempio il Dott. V.  D’Onofrio che consiglia a molti genitori di suoi piccoli pazienti di lasciarli frequentare il nostro dojo ,  sommati alla testimonianza di affetto dei bambini e dei genitori, e di responsabili dojo che puntualmente ci fanno visita per osservare le metodiche insegnamento ai bambini, mi ripagano per gli sforzi profusi negli anni.
    I valori di cui erano pregne le lezioni del maestro Hosokawa si sono fatte breccia nella mia personalità di piccolo allievo, ed è per questo non smetterò mai di ringraziarlo.
    La cosa veramente importante è dare ai responsabili gli strumenti per crescere, per poter essere un concreto aiuto ai bambini nel loro percorso nell’ aikido. La professionalità e la passione, sono l’esatto connubio per far si che la nostra personale ricerca, sommata a quanto ci è stato trasmesso dai nostri maestri continui a vivere attraverso il nostro insegnamento.

    Fiordineve Cozzi