Musashi
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- Contesto Storico della nascita di Myamoto MusashiÂ
- Tra tutte, la famiglia Hosokawa, che deteneva la carica di kanrei (consigliere dello shógun),era la più potente.
- Tra i vassalli degli Hosokawa, un certo Myoshi riusci a emergere sugli altri.
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Prima di parlare di Miyamoto Musashi e del suo Gorin no Sho (IL LIBRO DEI CINQUE ANELLI), occorre dare un breve cenno sulla storia del giappone con particolare riferimento al sedicesimo e al diciassettesimo secolo, a cavallo dei quali è vissuto Musashi. Le imprese di questo famoso samurai sono state compiute in un'epoca molto contrastata per l'Impero del Sol Levante.
Secondo gli storici più autorevoli, il Giappone sarebbe divenuto uno stato con un apparato burocratico centralizzato già agli inizi dell'ottavo secolo, prendendo a modello la Cina T'ang (616-905 d.C.) nella quale l'imperatore era un monarca assoluto. Nel 794 la capitale fu trasferita da Haijókó (antico nome di Nara) a Heiankyó (antico nome di Kyoto). Lo spostamento della capitale segna l'inizio del « periodo Heian » durato circa quattro secoli. Nel corso di questa epoca assai brillante sono state poste le basi della cultura tradizionale giapponese. Si può senz'altro affermare che la sensibilità estetica dei nipponici, così diffusa anche ai giorni nostri, si è affinata soprattutto in quell'epoca. Nel periodo Heian il potere sfuggì gradualmente dalle mani dell'imperatore, per passare in quelle del clan Fujiwara. Questo passaggio di poteri portò alla creazione di grandi cariche nella corte imperiale. Un ramo della famiglia Fujiwara, i Fujiwara-Hokke (discendente da Fujiwara Fusaza-ki), prevaleva sugli altri tre. Dando in matrimonio le proprie figlie a membri della casata imperiale i Fujiwara divennero gaiseki (parenti dell'imperatore in linea materna) e s'impadronirono di tutte le leve di comando facendosi nominare sekkan, cioè reggenti dell'impero durante la minore età di un sovrano, che essendo il figlio di una loro figlia era loro diretto nipote. Mentre i Fujiwara dominavano nella capitale, nelle province più lontane il regime ritsurò kannin (basato sul governo di funzionari imperiali) non si mostrò all'altezza della situazione e i gózoku, feudatari locali, presero a reclutare proprie milizie. Queste truppe (ienoko e rotó) formavano piccoli eserciti omogenei (bushidà rì) e servivano come guardie per i nobili e per i Fujiwara. Il termine giapponese samurai, che indica un guerriero, ha origine dal verbo saburau (essere al servizio di un nobile). Molti samurai erano alle dipendenze di due famiglie dominanti chiamate tóryó (condottieri di eserciti), i Genji e gli Heishi, entrambi discendenti dalla schiatta imperiale. Alla fine dell'era Heian (il tardo quindicesimo secolo) il conflitto tra la famiglia imperiale e quella dei reggenti (i Fujiwara) causò le due guerre civili di Hógen e Heiji, conosciute come Hogen Heiji no Ran. Un ruolo decisivo nelle guerre civili fu sostenuto dal potere dei due clan militari predominanti, che servivano la corte imperiale e i Fujiwara. Queste guerre segnarono il declino dell'aristocrazia di corte e accrebbero allo stesso tempo il potere dei samurai. Di conseguenza Taira-no-Kiyomori, il capo di uno dei clan militari, assunse il potere politico a Kyoto. Tuttavia il suo governo fu simile a quello dei Fujiwara.
Alcuni anni più tardi il capo di un altro clan militare, Miyamoto-no-Yoritomo, spinse gli Heishi verso occidente, causando così la loro rovina e si impadronì del potere a Kamakura, a oriente di Kyoto. Con la carica imperiale di Sai-i-taishógun (comandante supremo) nel 1192 riuscì a fondare il governo militare di Kamakura, che era completamente diverso e indipendente da quello dell'imperatore e dell'aristocrazia, nella capitale. Il suo la restaurazione era destinata a fallire. Go Daigo e i suoi seguaci furono costretti a fuggire sulle montagne di Yoshino nella parte meridionale della prefettura di Nara e da lì cercarono di riconquistare il controllo su tutto il paese e debellare gli avversari. A sua volta Ashikaga Takauji, il capo della nuova classe militare, formò il proprio baku-fu a Kyoto insediando un nuovo imperatore anch'egli appartenente alla casata imperiale. Questo governo è chiamato il Bakufo Muromachi (dal nome di un distretto di Kyoto), e il periodo di tale regime è noto come 1'« èra Muromachi ». Nel corso dei successivi sessantanni regnarono due dinastie chiamate rispettivamente dinastia del nord e dinastia del sud. In seguito, la dinastia del nord appoggiata dal governo Muromachi, assorbì quella del sud e assunse il potere su tutto il paese. Il governo Muromachi fondava i suoi principi sulla garanzia del regime ritsuró-kannin, retto dall'imperatore, e la stabilizzazione degli shóen (feudi) dei nobili nelle province. Tuttavia molti clan militari dei distretti periferici continuavano le loro scorribande nei dominii aristocratici e il governo centrale era piuttosto impotente dinanzi a questo fenomeno. Lo shógunato Ashikaga ha avuto sempre la sua residenza a Kyoto e affidò agli influenti capi militari (che assumevano il titolo di shugó con una autorità militare locale) il controllo delle province. A loro volta questi condottieri incaricavano i loro vassalli di amministrare territori più piccoli. Nel quindicesimo secolo gli shógun di Kyoto non si curavano degli affari politici e si ritiravano sempre di più dalla vita pubblica isolandosi in ambienti raffinati, imitando la ricercata civiltà dei nobili, e proteggendo la nuova cultura popolare. Per esempio il Kinkakuji (il padiglione d'oro) e il Ginkaguji (il padiglione d'argento), che ancora esistono a Kyoto, erano le ville di questi shógun. (Il nome « padiglione d'oro » deriva dal fatto che il pavimento di uno dei suoi tre piani è ricoperto d'oro, mentre il « padiglione d'argento », nonostante il suo nome, non è mai stato ricoperto d'argento). Di fatto alcuni samurai influenti amministravano gli affari dello stato in nome e per conto degli shógun. Tra tutte, la famiglia Hosokawa, che deteneva la carica di kanrei (consigliere dello shógun), era la più potente. Tra i vassalli degli Hosokawa, un certo Myoshi riusci a emergere sugli altri. Accadeva talvolta che i subalterni più capaci avessero maggiore autorità dei loro stessi superiori. Lo shógun Ashikaga Yoshinori, per esempio, fu ucciso da Akamatsu Mitsusuke, capo di un clan militare della zona di Chùgoku (la parte sud-occidentale di Honshù). A cagione delle lotte per la successione che si verificavano nella famiglia degli shógun la dissoluzione dell'ordine costituito portò alla guerra di Onin, che scoppiò a Kyoto e nelle sue vicinanze nel 1467 e durò ben dieci anni, causando la spartizione del paese in due tronconi. In seguito a questa guerra civile il Giappone calò nel periodo dei signori regionali della guerra, ciascuno dei quali governava indipendentemente il proprio territorio. Questo periodo è stato chiamato Sengoku Jidai, vale a dire il periodo dell'anarchia militare e degli stati belligeranti. I condottieri di questo periodo sognavano di recarsi nella capitale e impadronirsi del potere su tutto il paese, mentre la popolazione si augurava il ritorno di un'epoca di pace e di unità . Un personaggio interessante di quel tempo fu Oda Nobuna-ga, capo di Owari (antico nome della prefettura di Aichi); costui riuscì a sbaragliare tutti i suoi rivali e potè così arrivare a Kyoto, dove fece erigere, nelle vicinanze, lo splendido castello di Azuchi. In seguito al tradimento di un suo vassallo, Akechi Mitsuhide, Nobunaga fu ucciso nel suo accampamento di guerra presso Kyoto nel 1582; gli successe Toyotomi Hideyoshi, un altro vassallo dello stesso Nobunaga. Sebbene Hideyoshi fosse soltanto il figlio di un contadino, i suoi grandi talenti lo fecero apprezzare da Nobunaga. Alla morte del suo signore, Hideyoshi conquistò tutto il paese e dopo aver fatto edificare il famoso castello di Osaka, cercò di mettere ordine nella nazione, suddividendo la popolazione in quattro classi: guerrieri, contadini, artigiani e mercanti. La politica di governo fu continuata da Tokugawa Ieyasu, che sopravvisse alla battaglia di Sekigahara, determinante per il riassetto dei clan militari. Ieyasu fondò il Bakufu (governo) Tokugawa a Edo (antico nome di Tokyo), che durò per oltre duecentocin-quant'anni. L'epoca in cui visse Miyamoto Musashi era proprio il periodo di transizione tra Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu, tra gli stati belligeranti e l'unificazione del paese, tra il disordine e il ristabilimento dell'ordine.
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