Storia Recente
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La nascita dell"`uomo di città "
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- Verso la metà del XVIII secolo, Edo era la più grande città del mondo. Le attività commerciali, considerate indegne dalle classi dominanti, andarono ad appannaggio dei mercanti che, divenuti facoltosi, finirono per superare i samurai Himeji-io è il più grande e suggestivo tra i castelli dei samurai ancora esistenti,in un rapporto di uno a dieci. Lo spostamento del potere dovuto al denaro, portò a ripetuti interventi del bakufu con riforme confuciane che imponevano leggi suntuarie. Fu proibita ogni ostentazione di ricchezza, pena la confisca dei beni, ma con scarso successo. Yoshiwara, quartiere a luci rosse di Edo, si trasferì nelle regioni orientali in seguito all'incendio di Meireki, del 1657. Con l'inizio dell'era di Genroku (1688-1704), il massimo splendore di Edo, nelle città più grandi prosperarono i quartieri del "piacere" come ukiyo, il Mondo Fluttuante. Dimora di geishe e cortigiane, il quartiere divenne il cuore dela cultura popolare, dalla moda alla letteratura, dal teatro Kabuki, all'arte grafica. Nell'era di Edo, le discipline artistiche fiorirono grazie al sostegno di molti patrocinatori e per la produzione di libri e di xilografie. Con il diffondersi dell'istruzione, i 140% circa della popolazione non era più analfabeta.
"Le navi nere"
- Nel 1837, il periodo di carestia, che durava da quattro anni, culminò con l'insurrezione di Osaka. Negli anni passati, simili rivolte sarebbero state facilmente placate, ma il bakufu a quel tempo debole e politicamente sminuito, riuscì a malapena a sopravvivere. Negli anni Quaranta, gli Stati Uniti chiesero più volte inutilmente al Giappone di poter far scalo con le proprie navi in un porto giapponese posto sulla lunga rotta tra Shanghai e la California. Nel 1853 il commodoro Matthew Perry spinse a tutto vapore, nella Baia di Edo, i suoi tre vascelli, che i Giapponesi battezzarono "le navi nere': I nuovi arrivati mostravano affabilità , ma il messaggio era chiaro: cosa avrebbero potuto spade e rudimentali moschetti contro armi moderne? L'anno seguente Perry fece ritorno e, nel 1859, Stati Uniti e Giappòne firmarono il Trattato di Kanagawa che riconosceva i porti aperti al commercio con gli stranieri, rompendo definitivamente le barriere poste dal Paese. Nelle province interne, il potere passava dalle mani dei daimyo a una politica bakufu sempre più estranea. I grandi clan delle regioni sud- occidentali Satsuma, Tosa e Choshu insorsero, ma l'esercito che uno shogunate ormai senza nerbo aveva inviato per reprimerli, fu sconfitto nel 1866. Un movimento di sommossa popolare infiammò tutto il Giappone e i clan si allearono per sovvertire l'antico regime dei samurai e riportare sul trono l'imperatore. Nel 1867, con un incruento colpo di Stato, cadde lo shogun Tokugawa. L'ultimo shogun, Yoshinobu, ordinò un inutile attacco a Kyoto, ma dopo la sconfitta dei suoi samurai, Edo fu conquistata dalle truppe dei clan alleati.
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MEIJIÂ (1868-1912)
L' Illuminismo
- Nell'aprile 1868 l'Imperatore sedicenne Mutsuhito lasciò Kyoto alla volta di Edo, che fu ribattezzata Tokyo, la capitale dell'est. Era l'inizio della nuova era Meiji (dell'Illuminismo), e il ritorno al potere dell'imperatore è noto come "Restaurazione Meiji" : I nuovi capi Meiji, in particolare gli appartenenti ai clan Satsuma e Choshu, istituirono rapidi e radicali cambiamenti. Abolirono l'antico sistema di casta dei samurai e vietatorno l'uso delle spade, adottarono il calendario solare e introdussero la scuola dell'obbligo e il servizio militare. Al flusso verso il Giappone di mercanti, missionari ed esperti provenienti dall'America e dall'Europa, si contrappose l'esodo di schiere di giovani giapponesi che si recavano all'estero per apprendere le culture occidentali. Nel 1872, successivamente alla realizzazione della rete ferroviaria di collegamento tra Tokyo e Yokohama, la capitale e molte altre città videro il moltiplicarsi di edifici di stile occidentale. Il processo di modernizzazione fu accelerato dagli scavi minerari, dall'industria pesante e dalla nascita delle industrie; la produzione su larga scala fece dell'industria tessile il maggior prodotto di esportazione. Nel 1873 fu adottato un codice penale di derivazione francese e sistemi amministrativi di stampo tedesco. Nelle aziende e nei pubblici uffici gli uomini indossarono i tipici abiti occidentali. Saigo Takamori, appartenente al clan Satsuma, e uno degli architetti della Restaurazione Meiji, temeva che l'occidentalizzazione si trasformasse in una minaccia per il Giappone. Nel 1877, l'ultimo samurai guidò, nell'isola di Kyushu, 40.000 insorti, nella Rivolta di Satsuma; dopo essere stato sconfitto si suicidò. La presenza di spaccature all'interno del Governo portò all'instaurarsi di politiche di parte. Nel 1881 fu assassinato il capo del Governo, Okubo Toshimichi, e nel 1885 fu eletto per la prima volta in Giappone un primo ministro: Ito Hirobumi. Il progetto di Costituzione Meiji da lui presentato fu approvato dall'imperatore nel 1889 istituendo un sistema di governo che sopravvisse fino al 1945. La figura dell'imperatore fu onorata come massima espressione di quel periodo, sebbene gli effettivi poteri fossero piuttosto discutibili. L'ideologia nazionalista, ereditata dal periodo Edo, fu risuscitata e fu posta alla base della venerazione dell'Imperatore. Il riconoscimento dello Shintoismo come religione di Stato fu uno stratagemma per eliminare l'influenza del Buddismo a livello politico e permise di contenere il Buddismo fin dopo il 1870. I miti shintoisti del VII secolo, che proclamavano la stirpe divina dell'Imperatore e del popolo giapponese, furono insegnati nelle scuole come verità storiche ed ebbero disastrose conseguenze nel secolo seguente.
Il periodo espansionistico
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- L'espansione colonialista di tutte le nazioni industrializzate caratterizzò l'ultimo periodo del XIX secolo; il Giappone, per non restare indietro, cercò di espandere il proprio Impero. La Cina aveva messo gli occhi sulla Corea, ma i Giapponesi la invasero per primi nel 1894. La perdita del conflitto cino-giapponese, obbligò la Cina a cedere Taiwan e la Penisola continentale di Liaodang, al Giappone. Germania, Francia e Russia, però, impedirono al Giappone di rivendicare le conquiste sul Continente. l ruolo chiave del Giappone nella liberazione di migliaia di ostaggi stranieri a Pechino (Beijing), durante la Rivolta dei Boxer, nel 1900, focalizzò sul Paese l'attenzione dell'Occidente. Temendo le strategie espansionistiche della Germania, gli Inglesi cercavano un'alleanza forte, ma pacifica. Nel 1902 fu firmata l'alleanza anglo-giapponese. Nel 1904 il Giappone stupì il mondo intero quando la sua marina militare, addestrata dagli Inglesi, annientò la flotta russa. Giunta a un punto d'arresto sulla terraferma, la guerra russo-giapponese fu risolta dall'intervento di Theodore Roosevelt con la firma del Trattato di Portsmouth, nel 1905.
- I Giapponesi intanto stringevano la morsa in Corea obbligando il sovrano ad abdicare ed eleggendo governatore Ito Hirobumi. Nel 1909, quest'ultimo fu assassinato da un patriota coreano e nel 1910 il Giappone annesse la Corea al suo territorio, scatenando rancori che solo oggi lentamente iniziano a stemperarsi. Con la scomparsa dell'imperatore nel 1912, ebbe fine un periodo di fondamentale importanza. Nel corso del periodo Meiji, infatti, la cultura occidentale ebbe un profondo impatto sui modelli artistici e letterari del Giappone, a volte persino a scapito dell'arte tradizionale del Paese. Centusiasmo nei confronti della modernità portò alla distruzione di opere architettoniche dei samurai, soprattutto i castelli, mentre il teatro Kabuki, avallato dall'approvazione imperiale acquisì rispettabilità e permise al teatro occidentale di entravi a far parte. Verso la fine di questo periodo il Giappone aveva già iniziato la sua produzione cinematografica.
TAISHO (1912-1926)
- Taisho significa "Grande Rettitudine" ma l'imperatore di questo periodo, affetto da turbe mentali, era impossibilitato ad apparire in pubblico. Hirohito, principe ereditario, (1901 - 1989) fu incoronato nel 1921. Nella I Guerra Mondiale il Giappone si schierò con gli alleati e conquistò alla Germania i territori delle regioni asiatiche orientali e del Pacifico, inclusa Changdong in Cina. Nel 1920 il Giappone entrò a far parte della Lega delle Nazioni e nel 1922 la Conferenza Navale di Washington gli riconobbe la maggior potere nell'area del Pacifico, nonostante le obiezioni dell'Inghilterra. L'alleanza anglo-giapponese fu sciolta, ma l'amicizia tra le due nazioni non subì ripercussioni.
- Nel corso degli anni Venti la politica giapponese fu pervasa da aspirazioni democratiche. In un periodo di fermenti sociopolitici, il Giappone vide arrivare da oltremare un vasto patrimonio culturale e ideologico: dal socialismo al comunismo, dai sindacati alle campagne per il suffragio femminile, ai movimenti studenteschi. Al di là del deprecabile divario tra la ricchezza della città e la povertà delle campagne, l'inizio del periodo Taisho è tuttora considerato come l'età d'oro per la neonata democrazia, fino al momento in cui la liberalità non fu soffocata dal crescente nazionalismo. La I Guerra Mondiale aveva innescato un boom industriale, sùbito seguito dalla recessione e dall'inflazione. L'importazione del riso, a prezzi migliori, aveva scatenato la rabbia degli agricoltori, provocando il malcontendo generale che culminò nelle Rivolte del Riso del 1918. Il governo Taisho non tenne mai fede ai suoi ideali liberali. Chi era al comando apparteneva alla stessa oligarchia che aveva dominato l'era Meiji:un'aristocrazia conservatrice, politici nazionalisti e grossi interessi; le aziende maggiori prosperavano grazie alla militarizzazione. Il 1923 fu l'anno della catastrofe: il devastante terremoto di Kanto ridusse Tokyo e Yokohama a un mucchio di macerie, uccidendo 140.000 persone e distruggendo tre milioni di abitazioni. L'impatto a livello economico fu della stessa entità . L'imperatore del periodo Taisho morì nel 1925. Quell'anno portò buone notizie con l'approvazione del diritto di voto per gli uomini sopra i 25 anni, e cattive notizie con l'imposizione da parte dei nazionalisti della Legge per la Tutela della Pace che sfociò in una violenta repressione dei comunisti e dei dissidenti e nella creazione di un dipartimento speciale di polizia per i"cattivi pensieri': Taisho fu tuttavia un periodo di intensa attività intelletuale che vide la nascita di numerosi scrittori e pensatori. Moga (la ragazza moderna) e mobo (il ragazzo moderno) fecero la loro comparsa negli anni Venti. I modelli e le tendenze occidentali permearono il Paese in profondità , ma per breve tempo. Come nella Germania di Weimar, la festa sarebbe finita con il ritorno dell'ultranazionalismo.
SHOWA (1926-1989)
Il baratro oscuro
- Il principe ereditario Hirohito fu incoronato imperatore nel 1926. Il periodo prese il nome di Showa, che significa "Pace Illuminata;' una realtà che attenderà molto prima di potersi avverare. La nazione precipitava rapidamente in quella che oggi i Giapponesi chiamano tanima, "il baratro oscuro". I problemi economici del periodo Taisho si inasprirono con il Crollo di Wall Street, nel 1929. Le esportazioni crollarono; la disoccupazione galoppava.Un numero crescente di nazionalisti auspicava un maggior controllo sull'Asia e, visto che le voci dei liberali erano state messe a tacere con severi provvedimenti, la proposta incontrò scarsa opposizione. La crescita dell'ultranazionalismo eguagliava il proliferare, nelle campagne affamate, di comunità di destra, di gruppi di giovani militaristi e di associazioni patriottiche di agricoltori. Nel corso di una conferenza internazionale a Londra, nel 1930, i capi di Governo giapponesi firmarono un trattato che riduceva gli armamenti del Paese, provocando però la violenta reazione dei capi di Stato maggiore e l'annullamento dell'accordo in Giappone. Lo stesso anno il Primo Ministro fu assassinato da un fanatico di destra. Nel 1931 le truppe giapponesi sabotarono la ferrovia di Guangdong, in Cina, sotto il loro protettorato. Il falso attentato servì da pretesto per attaccare le truppe cinesi e invadere la Manciuria che cadde sotto il dominio del Giappone, con il nome di Manchukuo. L'azione, condannata da tutte le potenze mondiali, fu osteggiata anche dal Primo Ministro del Giappone, Inukai Tsuyoshi, che fu assassinato nel 1932. Tacciato di infamia a livello mondiale, il Giappone uscì dalla Lega delle Nazioni nel 1933. Cultranazionalismo, colpito nel vivo dal suo isolamento, si concentrò con maggior precisione. Fu fatto ogni sforzo per liberare il Paese da idee e insegnamenti stranieri; si tornò ad adorare la figura dell'imperatore, l'istruzione si avvalse della disinformazione storica e si impose la glorificazione della razza.
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La Guerra del Pacifico
- Nel 1936 il Giappone firmò il Patto AntiComintern, alleandosi con l'Italia fascista e la Germania nazista. Le pressioni sulla Cina sfociarono nel 1937 con la presa di Nanchino, nella quale furono massacrati oltre 200.000 civili. Le forze militari obbligarono il Governo ad approvare la Legge sulla Mobilitazione Nazionale, ponendo il Giappone in stato di pre-allarme bellico. Il principe Konoe e il Consiglio dei Ministri furono rovesciati nel 1941. Subentrò un Governo militare con fl generale Tojo Hideki come Primo Ministro. Gli Stati Uniti reagirono all'aggressione del Giappone contro la Cina, interrompendo la fornitura al Giappone di materie prime, e congelando i beni patrimoniali giapponesi in territorio statunitense, oltre a imporre l'embargo sul petrolio. Il Giappone rispose con l'attacco a sorpresa di Pearl Harbor, il 17 dicembre 1941, catapultandosi in guerra a occhi chiusi. La ferocia della sua politica espansionistica, elegantemente camuffata dall'intento di creare una Sfera Asiatica di co-Prosperità , ha scritto una delle pagine più atroci nella storia del colonialismo mondiale. Non più tardi del 1942, il Giappone aveva invaso tutto il Sudest asiatico. Lo stesso anno la sua flotta subì una disastrosa sconfitta nella Battaglia delle Midway, che invertì le sorti del conflitto. I militari e la popolazione furono presto ridotti alla fame, ma l'impegno bellico premeva ineluttabilmente. Nel 1944 gli Stati Uniti conquistarono l'isola di Saipan, nel Pacifico, che divenne il punto di partenza per il bombardamento di tutto il Giappone. Nel marzo 1945 Tokyo subì un bombardamento di tre giorni con bombe che provocarono 100.000 morti e rasero al suolo 700.000 case; gli attacchi furono ripetuti su altre città chiave di tutto il Paese. In aprile gli alleati invasero Okinawa, dove furono uccisi oltre 200.000 uomini, metà dei quali tra i civili. La Dichiarazione di Potsdam a luglio, con la richiesta di resa incondizionata, fu ignorata dal Giappone. II 6 agosto gli Stati Uniti sganciarono una bomba atomica su Hiroshima, cancellando l'intera città e uccidendo 150.000 persone, delle quali più di metà all'istante. Tre giorni dopo un'altra bomba atomica fu sganciata su Nagasaki. Una settimana più tardi l'imperatore, probabilmente di sua iniziativa e contro lo schieramento della linea-dura, sconvolse il Giappone dichiarando l'imminente capitolazione. A settembre, l'imperatore firmò la resa ufficiale davanti al gen. Douglas MacArthur a capo delle forze statunitensi. Con un bilancio di oltre 2 milioni di morti e 13 milioni di senzatetto il Paese era disfatto; la perdita dei territori oltremare avrebbe ricondotto a casa altre 6 milioni di bocche da sfamare, tra soldati e rimpatriati.
L'occupazione
- La popolazione di Tokyo abbandonò i rifugi quando si rese conto che la carneficina preannunciata dai militaristi non sarebbe avvenuta. MacArthur godeva del massimo rispetto, anche dei giapponesi, come Comandante Supremo delle Forze Alleate. Nel 1946 il Tribunale Militare Internazionale per l'Estremo Oriente arrestò 25 ex-militaristi per crimini di guerra; sette di loro furono giustiziati due anni dopo. Circa 4000 criminali di guerra furono sottoposti a processo simultaneamente in tutti i tribunali IMTFE del Pacifico. Fu chiesto che anche l'imperatore fosse giudicato con loro, ma MacArthur decise che si trattava di una figura troppo importante per la ricostruzione della pace in Giappone. Eccezion fatta per Okinawa, l'occupazione da parte delle forze statunitensi lasciò il Giappone ai Giapponesi. Abolite le forze armate e liberato il Governo dai militaristi, le forze di occupazione governarono su una base di mutua collaborazione. Nel 1946 presentarono una proposta di Costituzione democratica che ancor'oggi è in vigore. Insistendo sui principi di uguaglianza e di realizzazione personale, gettava le basi per le riforme sulle proprietà terriere, l'emancipazione femminile e il sistema d'istruzione. Approvvigionamenti speciali per la Guerra in Corea contribuirono al rilancio dell'industria giapponese, ma portarono a uno spostamento a destra della politica di occupazione statunitense. L'America aveva bisogno di un forte alleato anticomunista in Asia Orientale; nonostante il regime democratico si fosse ormai stabilizzato, la politica del Giappone fu spinta verso destra. Nel 1951, al Congresso per la Pace di San Francisco, il Primo Ministro Yoshida Shigeru (1878-1967) firmò un trattato con 48 nazioni. i;occupazione ebbe fine l'anno seguente. Terminata la Guerra di Corea, nel 1953, il Giappone firmò il Trattato di Sicurezza con gli USA, in base al quale un numero di basi americane restava in territorio giapponese. Nel 1955 Yoshida fu sconfitto dal Partito Liberale Democratico, rimasto al potere fino ad allora.
L'ERA MODERNA
- Quando il Giappone entrò nelle Nazioni Unite, nel 1956, d suo tasso economico di crescita era il doppio di quello previsto. Grazie a un'industria fiorente, alle esportazioni e agli elevati standard di vita, la ripresa fu totale entro i11958. Rinunciando alla guerra in un articolo della Costituzione, il Giappone, in teoria, non potrebbe avere un'esercito, ma la sua SDF (forze per l'auto-difesa) occupa il sesto posto mondiale in termini di potenza militare. Nel 1960 ci furono numerosi tumulti in occasione del rinnovo del Trattato per la Sicurezza con gli Stati Uniti, ma i veri problemi del Giappone sono essenzialmente dovuti all'inquinamento, il prezzo pagato per la sua rapida industrializzazione. Il 1964 fu un anno fondamentale per il Giappone, con i Giochi Olimpici di Tokyo e il lancio dello shinkansen, il treno più veloce del mondo. Fu poi la volta del 1970 e della Fiera Internazionale di Osaka, in cui il Giappone mostrò la sua straordinaria economia a livello mondiale e la gamma sempre più vasta di prodotti di qualità . Dopo le crisi petrolifere del 1973 e del 1979, la straordinaria crescita del Giappone continuò, ma negli anni Ottanta subì il contraccolpo a livello mondiale degli ingenti surplus commerciali; gravati dalle imposte doganali i suoi mercati furono virtualmente chiusi al mondo esterno. L'obbligo a riaprire diede scarsi risultati sulla bilancia commerciale. La ricchezza del Giappone crebbe smisuratamente in tutti gli anni ottanta. Nel 1972 lo scandalo Lockheed obbligò il Primo Ministro, Tanaka Kakuei, a dimettersi e portò alla luce la corruzione endemica del Partito Liberale Democratico, al potere. Un susseguirsi di scandali in tutti gli anni Novanta continuò a mettere il partito in cattiva luce. La morte dell'Imperatore, nel 1989, segnò la fine del periodo Showa, un'era straordinaria. Cinizio del regno di suo figlio Akihito, nel 1990, il periodo Heisei, vide un Giappone più incerto del suo futuro. Il miracolo ebbe fine con lo scoppio della "bubble economy" nel 1991, che portò la recessione e un diffuso malessere sociale. Esiste un vero e proprio baratro tra il Giappone del periodo pre- e post- bellico.In un Paese dove la criminalità è invidiabilmente bassa, la trasgressività dei giovani è in aumento. Molti Giapponesi ritengono che la perdita dei valori tradizionali, sostituiti dal materialismo dilagante, abbia dato origine a un vuoto morale e spirituale. I tentativi di colmare questo divario si esprimono nella proliferazione di sette religiose, fra le quali l'efferata Aum ed il suo micidiale attacco con il gas sarin al metrodi Tokyo, nel 1994.Anche il terremoto di Kobe del 1995, con i suoi 5000 morti, ha messo dolorosamente a nudo la vulnerabilità delle città moderne. Tokyo aspetta nervosamente il proprio turno.