Aikido e Disabilità

 

 

 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA

 AIKIDO E DISABILITA’

 SPECIALIZZAZIONE PER LE  ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DIDATTICO

 AIKIDO;  L’ARTE DI ESSERE SE STESSI

  Prof.ssa Danila Mariotti 

 

 

  • La prof. Danila Mariotti, allieva della scuola di AIKIDO  “Aikidojo PADOVA” Diretta  dal M° Giacomo Voncini 3° Dan e supervisionata dal M° Fiordineve Cozzi 6° dan,  ha elaborato un Interessante specializzazione universitaria in merito alle possibilità che l’ Aikido offre nel supporto delle disabilità.
  • Sono personalmente onorato nell’ aver fornito indicazioni e materiale didattico alla prof. Danila Mariotti in merito alla stesura di una Tesi Universitaria cosi importante sul piano professionale, e cosi profonda nella sua dimensione Sociale.
  • Tutto ciò testimonia l’impegno e la professionalità dei praticanti delle nostre scuole di Aikido di PADOVA, LAURIA SCALEA  affiliate all’Aikikai  d’Italia “ ENTE MORALE”,  ma soprattutto la solidarietà che esse esprimono sul piano sociale.


 

Introduzione alla tesi 

  • L’elaborato propone un orizzonte inclusivo nuovo, poiché coglie nella pluridimensionalità dell’Aikido, arte marziale di origine giapponese dalle molteplici implicazioni etiche e morali, la possibilità di creare “contesti comunitari”, dove l’apprendimento avviene attraverso la pratica collaborativa e l’esplorazione del sé. Si mette in evidenza, inoltre, come questa disciplina possa dare un enorme contributo nella formazione di operatori impegnati nella relazione di aiuto e di ragazzi con disabilità o problematiche di vario genere. Infine, riprendendo anche il focus del Tirocinio, l’Identità dell’insegnante per le attività di sostegno, si suggerisce l’idea del Samurai quale esperto nell’arte dell’improvvisazione.

 

“Ai disabili che lottano  non per diventare normali  ma se stessi”

(Pontiggia, 2014, Prefazione)

“Masakatsu Agatsu”  La vittoria vera è quella su se stessi  (Fondatore dell’Aikido)

 

  • Il mio viaggio tra Aikido e disabilità è cominciato tre anni fa, quando ho conosciuto G., un ragazzo in sedia a rotelle dall’umorismo contagioso. In maniera del tutto improvvisata e ludica in palestra abbiamo sperimentato l’uso del jo (bastone utilizzato nella pratica dell’Aikido): era l’unica attività che lo appassionasse veramente. G. si elettrizzava, sudava e smetteva solo quando le braccia non riuscivano più a sostenere lo sforzo. Credo gli piacesse sentirsi un guerriero!Lo scorso anno con K. l’unico modo per tirare fuori un po' di grinta non l’ho trovato sui banchi di scuola ma in palestra: addominali e capriole (piccole ukemi sul tatami). All’inizio la sua timidezza e insicurezza non le consentivano neanche di togliersi il giubbino in aula.Poi quest’anno l’incontro determinante. Mi hanno presentato C. come “il caso più difficile di tutta la scuola” ma non sapevano che le sfide difficili mi attraggono. Una coincidenza interessante mi ha fatto ben sperare sin dall’inizio: entrambi pratichiamo un’arte marziale, lui Vovinam (di origine vietnamita) io Aikido (di origine giapponese). Abbiamo lavorato sull’autoregolazione del comportamento e sull’autostima utilizzando un linguaggio comune, fatto di parole come: concentrazione, controllo, respirazione, resistenza, impegno. Ne siamo usciti trasformati: C. è diventato un ragazzo maturo, io ho trovato la mia identità professionale, quella di Insegnante per le attività di sostegno.Nel frattempo, continuando la pratica dell’Aikido, numerose corrispondenze mi hanno confermato l’importanza di questa disciplina per tutte le persone che lavorano nelle  relazioni di aiuto; sul tatami ho creato legami significativi con persone che svolgono attività al servizio degli altri, come: un massofisioterapista, un vigile del fuoco, un educatore in un Centro Diurno per persone con disabilità, un infermiere in un reparto oncologico, uno psicoterapeuta nonché maestro Reiki e altri Maestri/ Sensei che spendono gran parte del loro tempo per aiutare gli altri a trovare la propria strada. Infine, è arrivato il Corso di Specializzazione per le attività di sostegno agli alunni con disabilità e tutti i tasselli del puzzle hanno cominciato a combaciare. Già a partire dai laboratori estivi sull’improvvisazione Jazz, il Teatro e la Dance ability ho trovato terreno fertile dove seminare le mie idee. Con il susseguirsi degli insegnamenti universitari le idee, prima timide e incerte, sono diventate convinzioni: l’approccio dell’Aikido, che promuove lo sviluppo integrale della persona come un insieme armonico tra corpo, mente e spirito, può avere un enorme valore educativo e formativo per tutti gli attori coinvolti nei processi di integrazione/ inclusione. L’elaborato tenta di mettere in luce quanto sopra accennato con riferimenti specifici ad alcune aree disciplinari affrontate durante il Corso, approfondendo in particolare la dimensione metacognitiva e cooperativa, e si riconnette al focus scelto per il Tirocinio diretto, l’Identità dell’insegnante per le attività del sostegno, promuovendo la figura dell’insegnante improvvisatore e creatore di tetracomunità.

  • INDICE 
  • Introduzione
  • Cap. 1 Che cos’è l’Aikido
  • Cap. 2 Aikido per gli operatori nella relazione d’aiuto
  • Cap. 3 Aikido per le persone con disabilità
  • Cap. 4 L’arte dell’improvvisazione
  • Cap. 5 Il dojo come modello per la creazione di tetracomunità

 

 

  • È questa la 5° tesi di Laurea riguardante l’ aikido discussa da allievi delle scuole di Lauria, Scalea e Padova dirette dal M° Fiordineve Cozzi 6° Dan.

 Tesi degli scorsi anni

 

  • Tesi di Laurea in Psicologia                  Aikido e Neroscienze
  • Tesi di Laurea in Scienze Motorie       Aikido e i bambini
  • Tesi di Laurea in Osteopatia                Traumatologia nell’Aikido
  • Tesi di Laurea in Scienze Motorie        Imagery e Aikido
  • Tesi Specialistica di sostegno               Aikido e Disabilità