Coscienza corporea

 

 

COSCIENZA CORPOREA   E …. FIOR DI CILIEGIO

 

  • Perché praticare una Disciplina Marziale ?
  • Perchè preferire questa pratica ad altre attività:
    La risposta è nel particolare tipo di frammentazione che l’occidente moderno ha prodotto nel soggetto “uomo”.
  • Nel modello proposto le tre componenti di questa entità; Corpo Mente , Spirito, poiché tendono apparentemente ad assolvere funzioni specifiche e proprie, sono viste come sostanzialmente separate tra di loro.
  • Il corpo, originariamente strumento e mezzo, è diventato l’unica vera sostanza, ciò su cui si deve realmente investire:
  • Le necessità del corpo tendono ad essere considerate prioritarie rispetto a qualsiasi altro bisogno.
    La cultura moderna afferma un modello nel quale ognuno di noi è ciò che appare piuttosto ciò che pensa o ciò in cui crede: singolare riscatto di una immagine del corpo che per secoli è stato mortificato e considerato semplice zavorra dell’anelito spirituale.
  • La sofisticazione della nostra struttura sociale e la tecnologia ci portano a condurre un tipo di vita sedentaria nel la quale le nostre capacità motorie , di coordinazione ed uso dell’attenzione tendono ad non essere utilizzate a pieno: questo processo innesca una tendenza alla sostituzione di queste  “funzioni interne”  con “funzionalità esterne” e si traduce nel rischio di una progressiva sostituzione delle nostre “potenzialità primitive” ed in un sempre più flebile rapporto con se stessi .
     Le discipline marziali propongono un modello assai distante da quello proposto dalla cultura occidentale, moderna nel quale si sostituisce alla sconnessione un completo recupero della “pienezza funzionale”.  Possiamo e sappiamo come allenare  il corpo, altra cosa è allenare  la mente e la  memoria, altra cosa ancora è il rapporto con le facoltà che hanno a che fare con la meditazione e la concentrazione,il sesto senso.
  • L’allenamento costante della tecnica conduce ad una sua interiorizzazione, ad un immagazzinamento della sua conoscenza in un’area della memoria corporea e con l’esercizio costante della volontà immaginativa, durante la respirazione , ad un accrescimento quantitativo e qualitativo del KI   (per gli orientali energia cosmica ed individuale) ed alla capacità di convogliarla nel nostro agire.
  • Acquisirà la capacità di superare l’ostacolo del pensiero discorsivo, lento e fallace , significa aprire la porta alla manifestazione spontanea ed immediata delle modalità fisiche ed energetiche, procedimento questo attraverso il quale i guerrieri del passato pervenivano a quel sesto senso che era utilizzato in battaglia e che nella vita di ogni giorno permetteva loro la sopravvivenza in condizioni critiche inducendo la chiara percezione del pericolo e la conseguente, fulminea, azione di risposta adeguata alla circostanza.
  • La pratica di una disciplina completa come l’ Aikido si presta in modo egregio al perseguimento di questo scopo.
  • L’allenamento graduale , costane e naturale senza forzature consente in primo luogo di mantenere nel tempo il corpo in perfetta salute con particolare attenzione a quelli che sono i parametri di agilità, flessibilità elasticità che tendono ad essere sottovalutati in altre discipline con grave danno col passare degli anni per la funzionalità delle articolazioni.
  • Questa la forma dell’ Aikido, ma la forma non è tutto , ovvero non è l’Aikido.
  • Lo scopo vero del lavoro è pervenire ad una unificazione armonica di tutte le componenti umane. Il principio vero su cui queste tecniche si basano è la crescita ,nella ricerca di una sempre migliore esecuzione della tecnica , nella consapevolezza della coscienza corporea, mentale e spirituale.  La spiritualità che sottende l’Aikido è la spiritualità Zen. L’universo giudaico- cristiano è un universo in cui il bisogno morale , l’ansia di essere nel giusto abbraccia e penetra ogni cosa.
    Dio, l’Assoluto stesso, è il bene opposto al male e cosi ogni istante della nostra vita è gravato dai sensi di colpa , dubbi, ansia di fare bene , paura di sbagliare, necessità di esprimere giudizi ed essere condizionati da quelli . Lo Zen rivela , dietro al bene ed il male, una vasta ragione di se stessi per la quale non è necessario sentirsi in colpa o fare recriminazioni, dove non c’è bene o male.
  • Le differenze spariscono quando le cose umane vengono viste come parte integrante della natura .
    In un paesaggio di primavera non c’è ne il meglio ne il peggio,i rami in fiore crescono naturalmente, alcuni lunghi alcuni corti.
    In una società contrastane e repressiva non è facile avere la forza di condurre uno stile di vita che sia allo stesso tempo adattato e comunque  manifesto delle disposizioni interiori della mente e del cuore dell’individuo. Ci vuole molto coraggio.  Il Coraggio di un guerriero.