Scomparsa Ikeda Sensei  

 

Il mio primo incontro con lui risale a gli anni 80, quando puntualmente svolgeva seminari in collaborazione con il maestro Hosokawa preso il Kodokan di Napoli, dove all'epoca io ero iscritto, per i miei studi Universitari.
 
Una figura di grande rilievo per la formazione di numerosi aikidoisti Italiani ed europei Europei, considerando che è stato direttore didattico per l'Aikikai di Svizzera per molti anni, prima di rientrare in Giappone. Assente purtroppo dalla scena aikidoistica da anni a causa di una grave malattia. 
 
Egli è stato uno dei più apprezzati maestri europei, questo grande maestro ha mosso i primi passi della sua carriera aikidoistica all’ombra del Vesuvio, restando tra i più affezionati estimatori della città di Napoli e della sua gente.  
 
Era Universitario quando Tada Sensei partì per l'Italia nel 64, invitandolo a curare il Sud-Italia,  giunse in il 31 Ottobre del 1965, allora 3° Dan, con il compito di occuparsi dell’insegnamento in Campania.  La destinazione fu Napoli, si prese cura di ogni cosa il Maestro Attilio Infranzi, ed insegnò tra Salerno e Napoli, curando sia i corsi di Aikido che di Judo. La sua opera durò 5 anni, dal 1965 al 1970 trascorsi i quali fece ritorno in patria. 
 
Negli anni successivi l’Aikikai di Svizzera richiese all’Hombu Dojo un insegnante giapponese fisso, per cui decise di accettare. 
 
Il Budo lo aveva sempre affascinato, fin da ragazzo, si avvicinò allo Judo, e al Sumo, ma vedendo all’opera il fondatore dell’ Aikido Ma O’Sensei ne resto incantato. 
 
Decise cosi che all’università’ avrebbe studiato per laurearsi in Educazione Fisica, in modo da avere piu tempo da dedicare all’apprendimento del vero Budo.
 
Il Maestro amava molto proporre dei parallelismi con discipline diverse dall’Aikido lasciando scoprire con la pratica l’esistenza di punti di contatto ai propri allievi. Lasciando a loro il dilemma se fosse preferibile praticare un gran numero di arti marziali oppure dedicarsi all’Aikido, che ne fa una sintesi.  
 
La sua opinione era che ci dovesse concentrare esclusivamente sull’Aikido, riscoprendo al suo interno tutte le altre ammirevoli discipline, visto che studiando troppe cose é difficile progredire tanto nelle une che nelle altre. Riteneva comunque giusto che ognuno facesse le proprie esperienze.
 
Fondamentale per la sua personale crescita era stato aver sostituito il Maestro Tada in Giappone quando egli era assente.  
 
Diceva che:
Il costume di Napoli e di molte altre zone d'Italia è molto simile a quello del Giappone, un modo di vivere antitetico rispetto alle abitudini individualistiche odierne, importate dalle usanze americane, un modo di vivere che mette al primo posto per importanza il sentimento di attaccamento alla famiglia, la socievolezza, la confidenza e il mutuo soccorso con chi ci è vicino.
“Voi tutti conoscete certamente il popolo napoletano: ebbene è molto somigliante a quello di Tokyo; Vivendo a Napoli, durante quei cinque anni non ho provato mai nostalgia di casa.”
 
Fa buon Viaggio MAESTRO