Adolescenti

 

 

 

Adolescenti

  • Prima di insegnare Aikido ai ragazzi occorre conoscere almeno a grandi linee il pensiero dell'adolescente. Non sono più bambini, ma nemmeno adulti, e non ci illuda di essere stati adolescenti, perche è stato tanto tempo fà.
  • Termine che indica i ragazzi di età compresa tra la pubertà (10-11 anni nella femmina e 11-13 nel maschio) e i 18-20 anni. Tale definizione si riferisce soprattutto all'aspetto biologico, perché su un piano psicologico la tarda adolescenza oggi in molti casi può concludersi intorno ai 25-26 anni.
  • Quello degli adolescenti è un linguaggio connotato da toni intransigenti e da una spiccata emotività, influenzato da mode e slogan del momento. Dietro l'apparente banalità di alcune espressioni si celano importanti istanze di crescita, messaggi di ribellione al "sistema" e a ciò che è tradizione. Nei maschi i movimenti fisici che accompagnano molta comunicazione verbale (manifestazioni affettive o di contrarietà) sono talora un po' grezzi e istintivi, spesso sopra le righe. Con i coetanei sviluppano codici comunicativi peculiari di quel gruppo o compagnia.

 

  • É UN PERIODO DI GRANDI TRASFORMAZIONI PSICOFISICHE IN CUI IL RAGAZZO CERCA IL PROPRIO ASSETTO PER AFFRONTARELA VITA ADULTA.

 

  • Si entra nell'adolescenza ancora bambini e se ne esce da giovani adulti. Essa quindi è un periodo di costanti trasformazioni a causa delle quali il modo in cui il ragazzo si percepisce e si relaziona cambia di continuo. L'adolescente sta conoscendo i propri limiti e le proprie risorse per muoversi nella realtà. La consapevolezza di sé aumenta e, pur alternandosi con momenti ancora infantili, tende a farsi più continua; gli interessi si ampliano (la sessualità, il sociale, il futuro personale) così come le conoscenze e gli incontri. Inoltre si modifica il rapporto con i genitori, che ora vengono sottoposti a critiche e da cui si cerca di affrancarsi (almeno mentalmente), e più in generale si modifica il rapporto con il mondo adulto che viene guardato ora da una prospettiva progressivamente diversa. Lo sviluppo psicologico dell'adolescente deve passare infatti da una piccola "rivoluzione", da una negazione transitoria dei valori e degli schemi tradizionali per conoscere meglio se stesso e riappropriarsi di quei valori in seguito in modo personale. E spesso i modi con cui il ragazzo si esprime sono "sopra le righe", proprio perché contengono una forza di rottura. In tutto ciò la comunicazione ha un ruolo decisivo poiché è attraverso le relazioni che il ragazzo modella la sua personalità.

 

Tutto o niente

 

  • l'ADOLESCENTE NON MODULA LE5PRESSIONE DELLE PROPRIE OPINIONI E DICE CIÃ’ CHE PENSA CON UN'IMMEDIATEZZA CHE TALORA SORTISCE UN EFFETTO POSITIVO, MENTRE ALTRE VOLTE URTALA SENSIBILITÀ DELLALTROO RISULTA DECISAMENTE FUORI LUOGO. ÉLA MODALITÀ DEL-TUTTO O NIENTE"...».

 

  • L'adolescente dice quel che pensa senza mediazioni o si tiene tutto dentro: nel primo caso rischia di creare conflitti e malintesi di cui poi deve affrontare le conseguenze; nel secondo, non riesce a ottenere ciò che vuole e corre il pericolo di caricarsi di rabbia. Ma è proprio I'elaborazione di questi errori che può formare una capacità relazionale man mano più adulta.

 

Ipersensibilità

 

  • «IL RAGAZZO HA UN IO INCERTO, UN'IDENTITÀ NON ANCORA STABILE E CIÃ’ LO RENDE IPERSENSIBILE A MOLTI MESSAGGI CHE ARRIVANO DALL'ESTERNO».

 

  • A volte una frase innocente pronunciata per esempio da un amico può ferirlo profondamente e scatenare in lui esagerate reazioni di disappunto, oppure un atteg¬giamento vittimistico e una chiusura in se stesso. È evidente che egli sta combattendo per la propria autostima, per quella fiducia in se stesso e nei propri mezzi che gli farà da piattaforma per la vita adulta e forse proprio perché egli sente inconsciamente l'importanza di ciò, i suoi comportamenti sono spesso così estremi.

 

Una eta On Line

 

  • «GLI ADOLESCENTI DI OGGI VIVONO QUALCOSA DI UNICO RISPETTO A QUELLI DI OGNI TEMPO: GRAZIE A CELLULARI, INTERNET E A TUTTI GLI STRUMENTI "INTERATTIVI" OGGI DISPONIBILI, VIVONO IMMERSI IN UNO STATO DI COMUNICAZIONE CONTINUA».

 

  • Tale situazione favorisce in generale gli scambi e le conoscenze, ma si stanno rivelando dei lati controproducenti del fenomeno sia a livello individuale che collettivo. La facilità con cui oggi un ragazzo può mettersi in contatto con chiunque e in qualsiasi momento, per esempio connettendosi a siti Internet di ogni tipo, non è sorretta da una sufficiente consapevolezza che regolamenti l'utilizzo di strumenti così potenti. Molti ragazzi, proprio nell'età della formazione, vivendo in connessione continua perdono (o non apprendono) la capacità e il piacere di stare da soli e il senso dell'attesa.

 

La difficoltà con le emozioni

 

  • «LE CONDIZIONI DI VITA ODIERNE PORTANO GLI ADOLESCENTI A ELABORARE DI MENO EMOZIONI E PENSIERI, FACENDO PERDERE LOROLA CAPACITÀ DIPROVARE SODDISFAZIONE E DI SOPPORTARE CONFLITTI E FRUSTRAZIONI».

 

  • L'esito allarmante a cui spesso si giunge in questi casi è la possibilità di comportamenti "esplosivi" che manifestano in un solo colpo tutto il mondo interiore trattenuto, oppure il ricorso a sostanze stupefacenti che in alcuni momenti riducono il senso di tensione, mentre in altri forniscono un'attivazione e un appagamento non altrimenti raggiungibili. II fenomeno purtroppo frequente dell'abuso di alcolici e superalcolici, dell'uso di droghe e la ricerca spasmodica di esperienze estreme, nel loro insieme "comunicano" al mondo adulto la difficoltà dell'attuale adolescenza a contattare ed elaborare le proprie emozioni, dando un senso alle esperienze che si vivono.

 

Ascoltarli

 

  • Gli adolescenti in apparenza chiedono tanto: pretendono, si ribellano, urlano, ma in realtà intimamente chiedono poche cose semplici. Tra queste la prima è forse quella di essere ascoltati. Essere disponibili nel momento in cui essi ne hanno bisogno può aiutarli a trovare solidità e fiducia in se stessi.

 

Condividere esperienze

 

  • Sempre di più il mondo dei ragazzi sembra "un'altra cosa" rispetto a quello degli adulti, come se fossero due mondi separati. Ma ciò non corrisponde alla realtà, poiché ci possono essere un'interrelazione e punti in comune. Condividi alcuni momenti di vita quotidiana o speciale con il ragazzo: al loro interno la comunicazio¬ne diventa più facile e immediata e ottiene sempre risultati concreti per entrambi.

 

Non Predicare bene e...razzolare male

 

  • Non predicare valori che poi magari tu per primo non segui. Non citarti come esempio ed evita la frase «Ai miei tempi». Con molta semplicità mostra loro che credi in quello che fai. La convinzione e l'entusiasmo sono contagiosi e li riparano dal vuoto di senso e dalle dipendenze.

 

Non Riempirli di critiche e consigli

 

  • Gli adolescenti hanno bisogno ogni tanto di critiche e di consigli, ma proprio per la fase che stanno vivendo spesso non possono accettarli in modo diretto. Non cercare perciò di guidarli dove vuoi tu con suggerimenti non richiesti, ma aspetta che siano loro a chiederli, altrimenti li spingi a vivere in eterna ribellione o a scegliere una vita non autentica. Evita il «Te l'avevo detto».

 

Non Usare sarcasmo

  •  Fai attenzione a quello che dici e non usare le parole con leggerezza. Gli adolescenti sono sensibili e "registrano" nella loro memoria le frasi che li feriscono. In particolare ricorda che il sarcasmo non sprona mai veramente, anzi ottiene l'effetto di togliere le forze e di produrre rancore.

 

 Cadere nelle loro provocazioni

 

  • I ragazzi sono provocatori a volte consapevolmente a volte no. E con le loro frasi e comportamenti toccano nodi irrisolti di noi adulti in modo talora crudele. Resta lucido e non farti trascinare sullo stesso piano. Attendi e poi a mente fredda spiega loro il tuo disappunto.

 

 

 

 

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