Tappe dello sviluppo

 

 del bambino

Prima di parlare di sviluppo motorio, dobbiamo conoscere le varie fasi dello sviluppo del bambino, durante il quale ha luogo un'evoluzione fisica e un'evoluzione mentale, entrambe strettamente legate alla funzione del movimento.
Lo sviluppo motorio del bambino inizia già nei primi mesi della gestazione. Infatti fin da quando si trova nell'utero materno il bambino viene sollecitato continuamente dal liquido amniotico tramite stimoli che provengono dall'esterno, e risponde ad essi con veri messaggi: se si passa una mano fredda o lo stetoscopio sul ventre materno si avrà un'immediata reazione. L'embrione di circa 8 settimane, non più lungo di due centimetri e mezzo, sprovvisto ancora di occhi e di orecchi, se stimolato con una carezza sul labbro superiore o sulle ali del naso reagisce, per scansare la fonte di stimolo, con l'inarcamento del collo e del tronco.

L'iniezione di un antibiotico, che abbassa notevolmente la temperatura del corpo della madre, provoca nel piccolo embrione risposte vistose come il dibattersi o il saltare. All'interno dell'utero il feto avverte tutto e risponde alle vibrazioni, alle pressioni e alle pulsazioni vascolari della genitrice.
Al momento del parto, la pelle del bambino viene stimolata dalle contrazioni dell'utero, ed è proprio nella fase espulsiva che le varie pressioni e contrazioni forniscono una grande quantità di informazioni.

 Il tatto del bambino viene coinvolto in misura sempre crescente, in relazione sia al contatto sia alla pressione, al caldo, al freddo o al dolore. Sembra che il tatto, per queste ragioni, sia il primo dei sensi a svilupparsi, in quanto offre all'individuo la capacità di vedere senza guardare, di sentire senza ascoltare.
I primi movimenti, involontari e spontanei, sono dovuti al sistema nervoso che per il momento si limita al mantenimento della vita vegetativa del bambino che, non essendo autonomo, deve la soddisfazione dei piú elementari e importanti bisogni (come mangiare e bere) all'adulto.

 - Nel neonato, questo primitivo appagamento dei bisogni rappresenta la prima forma di socializzazione. Sebbene si trovi in uno stato di semincoscienza, appena nato il bambino è già in grado di sollevare leggermente il capo, «pedalare» con gli arti inferiori, stringere le dita quando viene toccato sul palmo della mano o sulla pianta del piede. È capace di seguire una luce che si muova lungo la linea del suo sguardo. In questo periodo la migliore posizione per sviluppare l'apprendimento motorio è quella prona; ciò non significa che non debba esser messo anche in altre posizioni (col ventre in alto o su un fianco). Dovrà avere anche la possibilità di muoversi in totale libertà, senza fasciature opprimenti. Fondamentale è anche trasmettergli sicurezza, mediante il contatto con la pelle dei genitori, abbracciandolo e cullandolo.


-  Al 2° mese è in grado di seguire con lo sguardo un oggetto che si muove per circa 90°; ha inizio un dialogo con la madre attraverso il tatto, la voce e la vista. II bambino diventa parte attiva, cosicché al 3° mese gioca con le mani tirandosi i vestiti, segue un oggetto in movimento per oltre 180°, prende gli oggetti e li porta alla bocca. Inizia cosí, attraverso queste esperienze, a conoscere il mondo che lo circonda.


- Dal 3° al 5° mese ruota già la testa indipendentemente dal movimento degli arti, può deambulare strisciando, acquisendo nuove informazioni e facendo nuove esperienze, riconoscere le voci e rispondere con suoni di gioia agli stimoli che gli giungono dall'esterno. Sorride alla voce della madre, inizia in questo periodo la ripetizione delle sillabe in modo monotono.


- A 6 mesi è capace di stare seduto, anche se con un appoggio, possiede un bagaglio notevole di esperienze e con gli arti superiori afferra con piú facilità gli oggetti. Compare il primo dente di latte. Scopre contemporaneamente i piedi, e ci gioca portandoli alla bocca, e i genitali; sorride vedendosi allo specchio.


- Nel 7° e nell'8° mese altri importanti conquiste vengono fatte dal bambino: sta ben seduto a gambe tese, si muove carponi, passa gli oggetti da una mano all'altra con sicurezza, riesce a usare qualche oggetto secondo la sua funzione (porta la tazza alla bocca, suona il campanello).


- II periodo che va dal 9° al 12° mese è caratterizzato dalla comparsa della deambulazione in stazione eretta, meta alla quale arriverà dopo aver percorso le tappe di andare carponi e alzarsi appoggiandosi; è molto importante che il bambino cammini percorrendo successivamente distanze diverse e sopra superfici di varia natura, possibilmente a piedi scalzi. Ciò ne aumenterà l'equilibrio e la sicurezza. In questo periodo si sviluppa il linguaggio per indicare piú situazioni. È il momento della parola-frase. Per quanto riguarda i rumori, non si limita a battere, ma riesce a produrre suoni di varia intensità (piú forte, piú piano).


-  Dai 18 ai 24 mesi è molto sicuro nel camminare, nel saltare, nel correre, può scendere e salire le scale, apre la porta mediante la maniglia, tiene in mano un bicchiere.


- Una volta acquistata questa autonomia motoria, procede velocemente nell'apprendimento di successive cognizioni. In questa fase che va da 1 a 3 anni la crescita avviene con ingrossamento degli arti inferiori e relativo aumento del tronco; la testa è piú grande in rapporto al tronco.


- Dai 3 ai 7 anni il bambino è in possesso di una maggior capacità motoria; a 3 anni va in triciclo, salta a piedi pari una corda a terra, può dosare la propria velocità nella corsa, sale le scale alternando i piedi, riproduce la figura umana disegnando di solito una testa smisuratamente grande, rispetto agli arti esilissimi.


- A 4 anni conosce ancora poche parti del proprio corpo, riesce a fare saltelli a piedi uniti, si arrampica, trasporta un bicchiere pieno di liquido senza rovesciarlo.


-  A 5 anni desidera continuamente cambiare attività, ha un ottimo senso dell'equilibrio ma con frequenti movimenti superflui all'esecuzione del gesto; è in grado di saltare la corda, andare in bicicletta, arrampicarsi su uno sgabello; per contro è ancora molto insicuro nell'afferrare e prendere al volo, nel ricomporre esattamente il puzzle raffigurante le varie parti del corpo umano e lancia solo con le mani. Accresce notevolmente il suo bagaglio di vocaboli.


- A 6 anni diminuisce la tendenza a cambiare continuamente il gioco e l'attività. Salta con facilità un ostacolo di 20 cm e avvolge e svolge, deambulando, il filo di un rocchetto. Nel disegno è molto piú preciso riguardo alla descrizione delle varie parti del corpo ed è capace di riprodurre il cerchio, il quadrato, il triangolo. Il disegno della figura umana si è arricchito di bocca, capelli, naso, occhi, tronco, arti superiori e inferiori. Questo periodo è caratterizzato da un allungamento delle braccia, delle gambe e del tronco. Si definiscono le curve fisiologiche del rachide. Il rapporto testa-tronco è piú equilibrato.
 Da un punto di vista morfologico il periodo che va da 6 a 11 anni prevede un radicale mutamento della corporatura con decisa crescita in lunghezza e relativa disarmonia fra braccia, gambe e tronco.


- A 7 anni effettua con successo esercizi che comprendono movimenti combinati: saltella su un arto e sull'altro, sa battere ritmi alternati, migliorano i movimenti di stare appeso, dondolare, rotolare, fare capovolte, diventa piú coordinata l'attività di salita e discesa da una spalliera, migliora rapidamente l'azione di presa al volo. Disegna con sempre maggior ricchezza di dettagli la figura umana, riproduce in modo corretto le lettere dell'alfabeto, ma la velocità dell'esecuzione va spesso a danno della precisione. Possiede i concetti di ora, settimana e mese.


-  A 8 anni diminuiscono i movimenti superflui nell'eseguire il gesto, si arrampica con facilità, manifesta ancora difficoltà nel prendere la palla al volo, soprattutto quando si deve spostare per prenderla, si regge sugli avampiedi e scavalca ostacoli di 40 cm con facilità.


-  A 9 anni manifesta un migliore equilibrio fra precisione e rapidità di esecuzione; per esempio, apre e chiude le dita della mano alternando l'una all'altra velocemente.


- A 10 anni salta già 50 cm di altezza, corre molto meglio e migliora notevolmente la presa al volo anche con relativi spostamenti. Per le femmine questa fase corrisponde al periodo prepuberale, che comporta una maggior armonia fra membra e busto; iniziano a definirsi i caratteri sessuali secondari (sviluppo del seno).


- A 11-12 anni nei maschi ha inizio il periodo prepuberale con normalizzazione delle simmetrie corporee e comparsa di peli sotto le ascelle e sul pube.


- A 13-15 anni si assiste a un rallentamento nello sviluppo delle capacità coordinative: fase della ristrutturazione delle capacità e delle abilità motorie (Meinel, 1984). Gli atti motori, soprattutto quelli che coinvolgono tutto il corpo, diventano goffi: è in questo periodo, fino ai 14 anni, che si registra il massimo sviluppo dell'articolarità, se esercitata, altrimenti se ne favorisce una progressiva regressione; ricompaiono i movimenti inutili nell'esecuzione dei gesti. Le ragazze realizzano in senso assoluto i valori piú vicini ai ragazzi di pari età di tutto il periodo scolastico e dell'adolescenza.


- A 15-18 anni si sviluppa nei maschi il massimo incremento della forza, migliorano la dinamica dei processi motori e il controllo motorio.
- Da un punto di vista morfologico nelle ragazze di 11-13 anni (fase della pubertà) avviene in un primo momento la maturazione sessuale, con la comparsa delle mestruazioni, mentre la maturazione sessuale nei ragazzi è fra i 12-14 anni. In questa fase il corpo, ancora sottoposto a un incremento di statura, si trova in ulteriore disarmonia fra busto e membra. 


- In un secondo momento nelle ragazze di 12-14 anni e nei ragazzi di 15-16 anni terminano gli squilibri dovuti alla crescita che hanno caratterizzato i periodi precedenti e finisce la distinzione sessuale specifica.