Inelligenza del Corpo
Intelligenza del corpo Embukai Scalea 2006 L’errore di Cartesio è stato la separazione abissale tra il corpo e la mente. Da un lato la divisione tra la materia di cui il corpo è fatto ed è mosso meccanicamente, infinitamente divisibile, e dall’altro la mente non divisibile, la sofferenza del dolore fisico, ed il turbamento emotivo che ne scaturisce. Mentre GARDER, parla dell’uso abile del corpo, come elemento fondamentale nella evoluzione della specie, NITCHZE afferma invece che il pensiero non altro è che un gioco molto raffinato della vista dell’udito del tatto. È chiaro ed evidente che è l’intero corpo ad interagire con l’ambiente, e non solo il cervello. Nella nostra cultura occidentale purtroppo l’uso del linguaggio, della logica, ed altri sistemi simbolici, a godere di privilegi , eppure occorre considerare che quando mangiamo, annusiamo, udiamo, partecipano entrambi. L’educazione motoria come l’aikido non è semplicemente un esercizio del corpo , ma una interazione profonda col se, un se neurale che contribuisce alle nostre esperienze. Il sistema somato- sensitivo è impegnato insieme ai sistemi cognitivi in una rapporto equilibrato per la esecuzione dei gesti espressivi, conducendo i potenziali della mente ad esplorare ed a costruire gli schemi di orientamento, mediante i movimenti, le direzioni il controllo fine, elementi questi prodotti dal movimento e dall’agire. Esattamente il contrario delle prigioni cognitive che rimangono unicamente delle sceneggiature del corpo e del cervello. Muoversi in modo Goffo ed inopportuno, senza dosaggio delle forze, come farebbe un bambino, o un dilettante, è indice di esercizi non ancora abili, sia nella decodificazione che nel riconoscimento. Le rappresentazioni del cervello dipendono dalle mutue interazioni tra il contesto invia ad esso e la reazione operata come risposta. Mano a mano che il corpo cambia evolvono alcune coscienze , mentre altre restano inconsce. Così lentamente si modifica l’immagine che si ha di sé, il corpo non più passivo ed ogni movimento produce una registrazione neurale di questi cambiamenti. Indurre l’idea che il corpo ed il gesto sono dovuti alla somma inespressiva dei movimenti riemerge nel nostro pensiero e nell’educazione subita. Comprendere le intelligenze del corpo significa riconoscerle come condizioni di una complessiva sincronizzazione di manifestazioni non solo fisiche. Vi è una sensazione diffusa per la quale mente e corpo appartengono a mondi separati , e ciò deriva da una radicalizzazione di punti di vista oppositivi che divengono credo personale. Occorrerebbe invece trasferire nell’esperienze scolastiche i comportamenti di un dojo ma anche una palestra o un teatro andrebbero benissimo. Il corpo e la corporeità sono un modo di stare al mondo , vivere insieme sensazioni cognizioni emozioni con l quali costruire il rapporto con noi stessi. Il gesto ed il movimento sono il veicolo delle mie intenzioni che saldano le mie stesse azioni, ed allora il gesto non si riduce più alla composizione del movimento anatomico, ma si inserisce in una dinamica costruttiva del rapporto tra il corpo e la relazione che egli stabilisce col mondo. Il modo di sentirlo, l’eredità, l’educazione, l’ambiente la situazione psicologica. Nella violenza del gesto o nella delicatezza si incentra tutta la nostra biografia, per cui egli non è isolabile nel mondo, nel quale agisce. Si pensi alla costituzione del proprio schema motorio allo schema corporeo , alla rielaborazione del proprio vissuto ed agli eventi sereni come a quelli traumatici. Ed ecco allora che i saperi le abilità del corpo vanno a costituire un abito mentale prima che fisico che non si è attivato nel vuoto certamente. Costruiamo il mondo di cui facciamo esperienza. È opportuno imparare a comprendere in che modo una diversa idea del movimento e del sapere possano costruire una intelligenza motoria. Bisogna entrare in rapporto con le proprie possibilità di movimento e riconoscerne l’intelligenza, svincolandosi dalla gabbia dei messaggi impliciti in base ai quali l’intelligenza motoria è una performance misurabile in ambiti ristretti dell’esperienza sportiva. Purtroppo ancora oggi la” pedagogia popolare “ fa prevalere le intelligenze logico linguistiche “Gerarchizzate” non valorizzando il processo mentale relativo all’agire motorio anzi ostacolandolo, per cui gli studenti che non presentano la miscela giusta dell’intelligenza scolastica sono ritenuti stupidi ed inadeguati. Entrando più nello specifico diciamo che l’organismo motorio precede le sensazioni gli aspetti immaginativi e cognitivi attraverso: la Percezione l’ Attenzione la Regolazione, La Prestazione, La Memoria motoria, Il Monitoraggio. L’ Elaborazione cerebrale (di segnali provenienti dall’ambiente esterno ed interno).In realtà il pensiero cosciente è correlato con aree corticali responsabili dei movimenti immaginativi , cioè la stessa area che entra in funzione quando si immagina un movimento e quando viene pianificato. Esso Coordina Pianifica Sintonizza le vari parti del corpo in rapporto al Tempo ed allo Spazio alle Velocità alle Direzioni riconoscendo i segnali periferici e modulandoli. La pratica motoria opera attraverso una rappresentazione interna producendo la risposta più appropriata. Mappa cognitiva L’ego ed il mondo sono “percettivamente inseparabili” Il corpo in movimento “Conosce”Comunica Apprende Usa un linguaggio proprio, un vocabolario motorio che agisce secondo una propria mappa dinamica. Più semplicemente diciamo che il corpo agisce continuamente sull’ambiente che gli è assolutamente indispensabile per la sopravvivenza. Per cui egli deve Sentirlo, Udirlo, Toccarlo, Gustarlo, per potere interagire con esso e quindi sopravvivere. La pelle in questo senso indica il confine del corpo, interfaccia rivolta all’interno verso i tessuti sottostanti, ed all’esterno verso l’ambiente Il soggetto proprio grazie ai propri sistemi cognitivi può muoversi significativamente all’esterno del proprio orizzonte cognitivo. L’intelligenza motoria deriva dalla combinazione singolare e personalissima di più intelligenze che delinea una più complessiva intelligenza del corpo nelle espressioni più eccentriche e raffinate. INTELLIGEZA MOTORIA Sembra una contraddizione giustapporre il termine intelligenza (sinonimo di pensiero) al corpo (fisicità). Il nostro modello unitario è concentrato su abilità Astratte, Verbali, Logico Matematiche, misurabili attraverso il Quoziente intellettivo “ Q.I.”, secondo gerarchie proprie della cultura occidentale.L’intelligenza del corpo invece costituisce un uso flessibile di oggetti, relazioni spaziali , progettazioni di meccanismi fino ad espressioni più raffinate, come l’arte del corpo, iscritte nella Danza, nella recitazione, nell’aikido o nello sport, nel mimo. Si pensi all’uso abile che fa un Artigiano, e quello più sottile e delicato di un artista. Basti pensare alla fontana di Trevi del Bernini, possiamo cogliere l’aspetto creativo , artistico ed artigianale allo stesso tempo, ma gli esempi c’è ne sono una infinità dall’Egitto a Versallies. Gardener le identifica come modalità cognitive del corpo, in relazione con i profili intellettuali individuali. Le intelligenze cosiddette Plurali non sono altro che Talenti,ovvero potenziali esercizi che hanno permesso l’evoluzione , chantes giocate all’interno di campi di opportunità, e configurazioni individuali. Un sistema Interpretativo che aiuta a comprendere senza appiattire le intelligenze, una sull’altra, con la possibilità di crescita intellettuale del soggetto. Si pensi alla stereotipizzazione delle danze rituali, i simbolismi in rapporto ad eventi sociali e religiosi o all’improvvisazione del ballo moderno. Le abilità espressive permettono di crescere all’interno di esse previe le conoscenze ideologiche. Il mestro che intercetta attacchi multipli e ripetuti da varie direzioni, il giocatore che segue ed intercetta la palla, l’operatore qualsiasi con i suoi utensili , o il chirurgo che previene a decisioni con grande maestria, attraverso un uso abile e raffinato delle mani. Una prestazione abile va sottoposta ad un controllo continuo dei recettori che percepiscono dall’ambiente segnali. Le intelligenze del corpo sono esercitate in situazioni reali legate alla conoscenza ed reciprocamente autoregolandosi. Gardner parla di” Dinamica Artigianale” necessaria al consolidamento della funzione, in quanto lega indissolubilmente l’Azione alla Conoscenza e reciprocamente si autoregolano. La teoria delle intelligenze multiple indica alcune specifiche abilità linguistiche, grafiche, musicali che si sono adeguate coevolutivamente. L’intelligenza corporea si Completa nel trio: Logico matematica - Spaziale - Corporeo cinestesica L’intelligenza logico matematica si sviluppa dalla strutturazione di oggetti in serie numerica,la spaziale si concentra sulle abilità dell’individuo mentre la corporeo cinestesica si rivolge invece verso l’esterno. La mente umana è costituita da strutture plurali che esprimono potenzialità specifiche. L’Aikido come pure altre attività si concentra all’interno dell’intelligenza corporea cinestesica, ma valorizza trasversalmente le altre intelligenze. Ogni intelligenza dovrebbe essere concepita come un sistema a se , esattamente così come non si può comparare occhi cuore reni, in quanto tutti esprimono la medesima valenza per la vita. Tendere a separare le intelligenze legate al corpo svilisce e sminuisce il valore stesso dell’intelligenza così come l’intelligenza di chi è fermo in tale convinzione. A tal proposito vorrei ricordare ai lettori, l’accoglienza che fu fatta dagli intellettuali e dai porporati alle teorie evolutive di Darwin . Ora quelle teorie sono alla base di un nuovo capitolo della comprensione del genere umano, e scontate a noi tutti. Ma questo adesso, e grazie alla sua geniale perseveranza, ma non all’inizio. Il Pensiero è una combinazione di vari tipi di intelligenza una combinazione di più schemi della mente. Gardner riconosce all‘intelligenza del corpo la capacità di essere usato per fini espressivi oltre che concreti. Si pensi all’uso delle dita, finissimi movimenti che plasmano o che suonano, chi si esercita in abilità preferenziali elabora schemi cognitivi altrettanto importanti che si identificano in capacità di osservazione e di imitazione. Il gesto motorio è automodulato dalla consapevolezza che il corpo esprime nel gesto, attraverso una fine e sofisticata funzione mentale potendo realizzare una vasta gamma di possibilità di abilità espressive, basti considerare il solo aikido con le sue molteplici sfaccettaure. Tutto questo avviene attraverso gli stessi processi della Manipolazione degli oggetti con finezza, così come fa il chirurgo, il musicista, o l’artigiano. L’eredità del pensiero occidentale in cui l’intelligenza è tale solo per competenze cognitive astratte, ha impedito per secoli di connettere l’uso del corpo nello lo sviluppo delle abilità fisiche in stretta analogia con i processi del pensiero. Provate a pensare quale potrebbe essere il risultato di un Aikido appreso esclusivamente osservando le lezioni senza mai ripetere nessun movimento, le tecniche di cadute osservate per anni, senza nemmeno mai nessun tentativo. Si procederebbe per concetti astratti per anni senza nessun risultato. E quella che noi “crediamo ” L intelligenza, servirebbe a poco o niente. Ogni prestazione ha bisogno di Sincronismo, Azione coerente, Elegante direzione del movimento. Sono questi gli stessi processi dell’intelligenza motoria che si esprimono attraverso il movimento fine delle dita di un pianista, o l’equilibrio sofisticato di un lavoratore su una impalcatura. Tutti i movimenti richiedono una retroazione su un piano non verbale, ma consolidato nelle comunicazioni prossiemica, e nelle relazioni spaziali. La coordinazione richiede una varietà di attività neurali e muscolari raffinate ed Integrati con Schemi Cognitivi differenziati. Per esempio se osservate i bambini vi accorgete che trovano impossibile muoversi mentre cantano. Invece gli Spiritual nel cantare producono delle “trasgressioni” nella voce, , proprio come i Blues man nel suonare o le variazioni delle improvvisazioni della musica Jazz. Il tutto si realizza in merito al riconoscimento della grammatica dei suoni. Tutte queste attività rivelano una intelligenza matematico spaziale acuta. Ma anche un ginnasta o un danzatore, gestendo movimenti su una pedana, come un giocatore di pallacanestro mostrano una intelligenza interpersonale e relazionale modulando con i compagni di squadra in rapporto alla destrezza, alla posizione alla velocità ed ai ruoli di gioco. Per l’aikido io rapporto è ancora più sofisticato. Se pensate a questi elementi, ma vi aggiungete il fatto che si è in stretta relazione non con una palla più , che esprime meno variabili di un essere umano che ha possibilità di movimento praticamente infinite, intese casualità di movimento, e ponete il tutto in relazione spaziale non solo con voi stessi ma soprattutto con altre coppie di allenamento che si muovono intorno a voi. Be solo così forse se ne afferra il senso. La comunicazione interpersonale rappresenta un uso abile del corpo. Chi non riesce a cogliere i messaggi prodotti dal clima relazionale non riesce nemmeno a riconoscere le regole ed i vincoli. Attività motorie sociali vengono esercitate in uno spazio condiviso che prevede una comprensione delle regole.