Sviluppo Psicomotrio

Sviluppo psico-motorio normale del bambino

Gruppo Bambini aikido Dojo si Scalea - 2010

  • Lo sviluppo psico-fisico nell'infanzia, nell'adolescenza, nei giovani è determinato e condizionato da numerosi fattori positivi e negativi. Un fenomeno di quest'ultimo secolo, che tutti hanno notato,  è quello riguardante appunto l’aumento della crescita e della precocità dei bambini. Dal 1900, ad oggi i bambini tra i cinque ed i sette anni hanno subito un aumento della statura di circa 1-2 centimetri ogni dieci anni. Un secolo e mezzo fa, infatti, un bambino di 10 anni era alto circa 121 centimetri, oggi misura circa 140 centimetri. Un diciottenne era alto 160 centimetri, oggi 1,75.
  • Diverse sono le ipotesi formulate, ma la piú accettabile è che tale fenomeno sia legato ai periodi storici di maggiore sviluppo economico, al migliore tenore di vita delle popolazioni, al progresso della Medicina nel ridurre la mortalità infantile e nel debellare le malattie, oltre che nel migliorare l'alimentazione infantile sia dal punto di vista qualitativo che calorico. Per quanto riguarda la maggior precocità dei bambini, basta prendere come punto di riferimento la maturazione puberale; dal 1880 a oggi ad esempio, c'è stata un'anticipazione del menarca, la comparsa cioè delle mestruazioni, di circa tre mesi per ogni decennio, per cui in quest'ultimo secolo si è mediamente avuta un'anticipazione di circa due anni.
  • Comunque, la crescita normale rimane il traguardo piú caratteristico di un bambino sano. Con la crescita vanno considerati il normale sviluppo, inteso come il fisiologico rapporto dei vari segmenti corporei, mutevole lungo le varie età, con la maturazione funzionale dei vari sistemi e parametri biologici, nonché la maturazione dell'intelligenza. Per prima cosa certamente è il corpo che cade sotto i nostri occhi e la cui crescita possiamo facilmente quantificare nella sua entità e nel suo ritmo sia per quanto riguarda il rilevamento della statura in atto, sia per quanto riguarda l'andamento della velocità di crescita, assai differente nei vari periodi dell'infanzia, dell'adolescenza, della gioventù. Per poter dare un giudizio sulla statura di un bambino, alta o bassa, deve essere valutata prima la statura dei genitori e bisogna conoscere poi il grado della maturazione scheletrica. Infatti, generalmente una familiarità è sempre piú o meno presente, e per conoscere il grado della maturazione scheletrica si deve far ricorso alle radiografie della mano, o meglio del carpo, in cui si valuta la presenza dei vari nuclei di ossificazione, e la comparsa dei quali è cronologica, compaiono cioè sempre alla stessa età.
  • Possiamo dire quindi che l'età ossea corrisponde all'età reale del bambino. Mentre alla nascita non è presente alcun nucleo di ossificazione, al sesto mese si avrà la comparsa del nucleo di ossificazione dell'osso uncinato e del capitato, ad un anno si nota la comparsa del nucleo di ossificazione dell'epifisi del radio, a tre anni del piramidale e delle epifisi dei metacarpi e delle falangi, a quattro anni del semilunare, a cinque anni del trapezio e dello scafoide, a sei anni del trapezoide e dell'epifisi, ulnare, a dieci anni dei pisiforme, a undici anni dell'apofisi stiloide dell'ulna, a dodici-tredici anni si avrà la comparsa del nucleo di ossificazione del Sesamoide.
  • A quanto fin qui detto fa riscontro peraltro un aumento, nella popolazione giovanile, di condizioni patologiche o al limite del patologico (dismorfismi e paramorfismi), dovute anch'esse però all'industrializzazione, al progresso, all'inattività, al sedentarismo, cioè alla mancanza di movimento. Intendiamo parlare di quelle alterazioni delle forme del corpo e dei suoi atteggiamenti abituali che, se non riconosciute in tempo ed opportunamente corrette, portano inevitabilmente ad un'alterazione scheletrica e strutturale talora irreversibile.
  • Con la crescita si avrà anche, ovviamente, una modificazione della morfologia somatica cioè della forma del corpo. Nel neonato la testa corrisponde ad un quarto della lunghezza del corpo, a cinque anni corrisponde ad un quinto, a sei anni ad un sesto, a quindici anni ad un settimo, infine ed in maniera definitiva, all'età di quindici anni la testa corrisponde ad un ottavo della lunghezza del corpo. La civilizzazione dei popoli, quindi la meccanicizzazione e l'automazione, ha provocato effetti positivi enormi, ma anche effetti negativi. Il sedentarismo e le migliorate condizioni alimentari hanno generato obesi e malati cardio-vascolari, respiratori , reumo-artropatici , eccetera.
  • Da questi effetti negativi, come abbiamo già detto, non vanno esenti i giovanissimi, le cui malformazioni rappresentano una percentuale altissima in tutti i Paesi del mondo, specie in quelli piú evoluti ed in cui il tenore di vita è più alto. Parole allarmanti sono state dette da numerosi autori italiani: Franchi e Boccardi hanno riscontrato nella popolazione scolastica di varie Regioni d'Italia un'incidenza di paramorfismi tra il 40 e l'80.5, Passalacqua-Tavoni intorno al 90%, Graziadei a Trieste tra il 25 ed il 35%, Descovich circa il 73,8%, mentre Tatafiore dice che i 3/4 degli scolari  italiani sono da considerarsi in accrescimento irregolare.
  • Vallario ha riscontrato a Napoli il 59,19% di paramorfismi. Recentemente Boni ha scritto che circa 30-35 bambini su diecimila hanno bisogno di cure per la scoliosi, tanto che auspica il sorgere di un Istituto con quattrocento letti ogni milione di abitanti per poterle effettuare. Il Prof. Isa Kon, direttore scientifico del Centro di Riabilitazione della scoliosi e cifosi di Mosca, racconta che circa settecento ragazzi vivono in convitto, dove studiano, fanno ginnastica, sport specie il nuoto, giocano e sono seguiti costantemente da lui e dalla sua équipe durante tutto il periodo della crescita. Secondo il Kon è necessario individuare precocemente la scoliosi, prima che si manifesti.
  • Mentre un tempo si pensava che la scoliosi funzionale potesse evolvere negli anni in scoliosi strutturale, oggi si è stabilito che la scoliosi ha inizio con una torsione cui, si associa un'incurvatura, e solo allora si ha una vera e propria scoliosi. L'importante quindi è riuscire ad individuare la scoliosi nella fase di torsione della colonna e seguire poi giornalmente il giovane durante gli anni di crescita con un opportuno trattamento di ginnastica fino a condurlo oltre il periodo di rischio. Sempre secondo Kon, una cura costante è inattuabile se. il giovane vive in famiglia, poiché infatti non si possono controllare le posture e, nel caso siano errate, correggere, nel le varie ore della giornata, per esempio sui banchi di scuola o durante altre occupazioni.
  •  Da quanto brevemente esposto appare chiara l'importanza della ginnastica correttiva nell'infanzia, ma ancor più l'opportunità di poter riuscire a fare uno screening negli asili se è vero che alla prima classe elementare già i 30% degli alunni presenta una scoliosi con una curvatura talora di 30° e se è vero che tutte le scoliosi sono progressive, anche se  evolvono piú lentamente di altre che sono maligne e che peggiorano con incredibile rapidità.  Nel tentativo di arrestarle va attuato con ogni mezzo e piú precocemente possibile coinvolgendo  soprattutto dei genitori che, consci delle loro responsabilità, dovrebbero sempre accorgersi per primi ed il piú precocemente possibile delle imperfezioni, anche le piú insignificanti, dei loro figli, cosí da essere spinti a consultare subito un medico.
  • Essi debbono controllare e scrutare con occhio attento le forme del corpo del loro piccino e l'atteggiamento che esso assume nelle diverse fasi della vita quotidiana: con la testa, con le spalle, con le braccia, con le mani, con le gambe e con i piedi. Sono loro che allattandolo, lavandolo, asciugandolo, pesandolo, cambiandolo, giocandoci, ne seguono e ne valutano il normale accrescimento ponderale, lo sviluppo delle masse muscolari, la normalità dei movimenti articolari, le manifestazioni psico-motorie ed affettivo - relazionali. É bene pertanto che i genitori conoscano, o meglio riconoscano, qual è il corretto sviluppo psico-motorio del bambino nelle diverse tappe dalla nascita in poi. In U.S.A. sono stati proposti diversi diagrammi che permettono di valutare l'evoluzione dello sviluppo infantile, ma il piú semplice ed il piú usato è il «. KID$ >, (Kansas Infant Development Screen). Nell'asse delle ordinate vengono riportate progressivamente le tappe dello sviluppo psicomotorio, con i gesti e i comportamenti ritenuti corrispondenti all'età di sviluppo Nel,l.:asse delle ascisse è rappresentata invece l'età cronologica reale, dalla nascita in poi.
  • In Italia anche la Merck ha stampato un manifesto che illustra le varie tappe di sviluppo di un bambino normale,
  • Alla nascita. il neonato si limita a succhiare, a piangere, a stringere un dito se gli viene appoggiato sul palmo della mano.
  • A sei settimane circa, riesce a girare il capo quando è sdraiato sul dorso, incomincia ad emettere suoni gutturali.
    A tre mesi riesce a sollevare il capo e le spalle quando viene posto in posizione prona.
  • A quattro mesi il bambino usa entrambe le mani, afferra gli oggetti che gli capitano sotto la mano, riesce a girare la testa verso la fonte di provenienza di un suono.
  • A cinque mesi si gira su se stesso sia che si trovi in posizione supina che in posizione prona. I suoni gutturali fin qui emessi, si trasformano in balbettii sempre piú frequenti.
  • A sei mesi il bambino rimane in equilibrio se posto seduto o  appoggiato con la schiena afferra gli oggetti e li  agita battendoli.
  • A sette mesi riesce a mantenere completamente l'equilibrio in posizione seduta senza alcun sostegno.
  • Ad otto mesi si muove carponi, imita l'intonazione ed il ritmo di quanto ascolta.
  • A nove mesi riesce a stare in piedi e, se aiutato a sollevarsi e pronuncia qualche sillaba.
  • A dieci mesi, se tenuto per le mani, cammina ed afferra gli oggetti, opponendo il pollice alle altre dita. 
  • Ad un anno batte le mani, le ruota (prono-supinazione) si piega e si solleva da solo, ed in genere pronuncia la Prima parola. « Mamma».
  • A quattordici mesi riesce a sovrapporre un oggetto ad un altro e dice alcune parole.
  • A quindici mesi il bimbo incomincia a camminare da solo senza bisogno di aiuto e sale anche le scale gattoni.
  • A diciotto mesi trotterella, costruisce torri di tre piani, mentre il suo vocabolario si arricchisce e riesce a pronunciare circa 20 parole.
  • A due anni sale e scende le scale, da solo, salta da un gradino basso, tiene in mano una matita e traccia delle linee orizzontali inizia a pronunciare le prime frasi e conosce circa 250 parole.
    A due anni e mezzo cammina sulla punta dei piedi, nel suo linguaggio predominano sostantivi e verbi.
  • A tre anni riesce a stare in equilibrio su un solo piede, riesce a disegnare un circolo, è padrone dei pronomi personali: mio – tuo - suo, anche sé predomina il... « mio »!
  • Da questa esposizione si può notare come il movimento coordinato, che non è innato; si sviluppa parallelamente con la maturazione de (sistema nervoso centrale, cioè del cervello; infatti a mano a mano che il bambino cresce, la coordinazione del movimento viene favorita da vari fattori, dal tatto, dall'azione, dall'esperienza, dal senso cenestesico (sensazione di variazioni di posizione del corpo). Ogni nuovo movimento deve essere dapprima appreso e poi ripetuto fino a quando diviene automatico. Quando si ripete un movimento corretto, si migliora di conseguenza la coordinazione. Piú sono i movimenti appresi, piú facile è apprenderne di nuovi.
  • Quando si provoca una stimolazione in un punto del corpo, lo stimolo percorre i nervi sensitivi fino al cervello. Da qui parte una risposta, che attraverso i nervi motori e vegetativi arriva fino al punto ove è avvenuta la stimolazione determinando un riflesso.

 


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