Valenza del Cibo
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- ALLA NASCITA E NEI PRIMI ANNI DI VITA IL CIBO, PER OGNUNO DI NOI, NON RAPPRESENTA SOLO IL NUTRIMENTO, MA È INVESTITO DI ALTRE IMPORTANTI VALENZE: ESSERE ACCUDITI, AMATI, APPAGATI.
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Il Cibo
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-  È un termine che indica tutti gli elementi organici cheche sono in grado di nutrirci, assorbiti dall'intestino, sono in grado di nutrirci. Si collega ai concetti di fame, appetito, piacereti i casi un elemento relazionale dalle molte sfaccettature.
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-  ALLA NASCITA E NEI PRIMI ANNI DI VITA IL CIBO, PER OGNUNO DI NOI, NON RAPPRESENTA SOLO IL NUTRIMENTO, MA È INVESTITO DI ALTRE IMPORTANTI
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VALENZE: ESSERE ACCUDITI, AMATI, APPAGATI.
- Da adulti il cibo diventa - quantomeno a livello conscio - uno strumento legato perlopiù alla sussistenza fisica e al piacere del gusto e della convivialità . Esso si configura così come un elemento fortemente comunicati-vo, anche se con significati in parte differenti a seconda delle fasi della vita.
 Condividere il cibo
- «FIN DALLA PREISTORIA, CONDIVIDERE IL PROPRIO PASTO È UNO DEI MODI PER SENTIRSI PARTE DELLO STESSO GRUPPO, PER INAUGURARE O FORTIFICARE UN'APPARTENENZA».
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- Ancora oggi, nel quotidiano, quando ci si ritrova la sera in famiglia intorno alla tavola, si ha la sensazione di rientrare alla base e sentirsi a casa, protetti dal calore domestico. Anche in ambito sociale i pranzi, le cene e i rinfreschi costituiscono quasi sempre il centro intorno a cui ruotano feste, ritrovi e convegni. L"`happy hour", lo spuntino del dopo-lavoro, fa da "scusa" e da sfondo per momenti di disimpegno e di chiacchiere tra amici e colleghi. Si pensi anche ai pranzi di matrimonio e alle torte di compleanno... tutto conferma che il cibo è una sostanza che non nutre solo il corpo ma anche le relazioni.
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I pasti "conflittuali"
- «IL PRANZO E LA CENA SONO PERÒ ANCHE I -LUOGHI" IN CUI Si DISCUTE E SI LITIGA DI PIÚ, SOPRATTUTTO IN FAMIGLIA».
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- La condivisione del cibo - e pure il fatto che per molti il pasto è l'unico momento della giornata in cui si parla - crea un terreno fertile per l'emersione di conflitti e di com¬portamenti aggressivi (voce alta, sarcasmo, abbandono della tavola) che altrimenti restano sopiti. Si può tuttavia comunicare uno stato d'animo controverso anche senza parlare. C'è chi sente il classico "stomaco chiuso" quando è preoccupato, ansioso o sta rifiutando una specifica situazione, e chi invece per gli stessi motivi mangia di più e con ingordigia. Dall'osservazione di una persona a tavola si può capire molto: se sa godersi la vita o se è rapito dalla frenesia quotidiana, se sta bene in compagnia o se fa fatica a relazionarsi, se è nervoso o rilassato.
I disturbi alimentari
- «A VOLTE LE CONFLITTUALITÀ INCONSCE, SOPRATTUTTE PI DONNE GIOVANI O ADOLESCENTI, POSSONO ESPRIMERSI ATTRAVERSO UN DISTURBO ALIMENTARE».
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- In questi casi il disagio è talmente profondo e irrisolto che per esprimerlo il cervello riattiva in automatico le modalità più antiche e infantili di relazione affettiva, basate appunto sulla nutrizione: il rifiuto del cibo (anoressia) o le ab¬buffate incontenibili (bulimia) sono gli unici modi per quella persona per comunicare la sua sofferenza interiore.
Preparare da mangiare per altri
- «É UNO DEI SIMBOLI Più FORTI: CONTIENE IL PARE AFFETTO, IL MOSTRARE ATTENZIONE E SOLLECITUDINE, IL PARE QUALCOSA DI SÉ IN QUANTO FATTO "CON LE MIE MANI"».
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- Oggi la donna che cucina per il partner e per la famiglia, nonostante la stanchezza e gli impegni di lavoro, trasmette una femminilità "tradizionale" fatta di dedizione e di fascino "domestico"; e l'uomo che cucina, liberatosi dalle paure di sembrare effemminato, appare agli occhi di molte donne come creativo e sensuale.
Favorire la convivialitÃ
- Quando si pranza o si cena insieme a persone con cui ci si trova bene, si comunica meglio. Il cibo, infatti, aiuta gli individui a entrare in sintonia, a stemperare le loro tensioni, a creare un clima di cordialità e di condivisione, che permette agli scambi comunicativi di essere più efficaci.
Curare i disturbi alimentari
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- Tra le alterazioni alimentari non esistono solo obesità , anoressia e bulimia conclamate. Ci sono anche molte altre situazioni più sfumate ma ugualmente importanti, che comunicano un malessere, un disagio. In questi casi è bene intervenire subito, senza aspettare, rivolgendosi a uno specialista.
Investirlo di troppi significati
- Cucinare per gli altri può essere piacevole. Ma non attribuirgli un significato eccessivo. In particolare, con i figli non usare il cibo come strumento per trasmettere il tuo affetto. È una modalità che va utilizzata solo nei primi mesi di vita. In seguito è meglio trovare forme più mature di comunicazione. Inoltre, non insistere nell'offrire cibo a tutti i costi: potresti risultare invadente.
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