Sistemi comunicativi
BAMBINIÂ ED IL LINGUAGGIO DEL CORPO
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Di Fiordineve Cozzi
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La comunicazione umana si realizza attraverso diversi sistemi comunicativi. Non solo il linguaggio verbale quindi ma soprattutto il Linguaggio del corpo , e le varie capacità ad esso annesse nonché dei sistemi deputati alla decodificazione di tali messaggi. Fondamentali i segnali di orientamento, quelli di postura quelli di distanza prossiemica, quali le distanze intime, personale, sociale. La comunicazione no verbale ha una vasta gamma di segnali che integrano ed a volte sostituiscono quelli verbali. L’uso che si fa del corpo, attraverso le pratiche sportive di gruppo creano condizioni sociali e di contatto che fanno state bene insieme a gli altri, questo è ciò che afferma la psicologia. Si pensi all’interazione sul Tatami, al contatto con gli altri, continuo, allo scambio delle energie, all’atmosfera che regna nel Dojo.
La pratica dell’ aikido, spesso viene abbandonata dai ragazzi,e questo proprio per la mancanza di soddisfazione, per la ripetitività dei gesti, e per le motivazioni che inizialmente li avevano spinti non sono più le stesse. Ma il più delle volte non abbandonano proprio perchè trattenuti dal bisogno di stare con gli amici. Pratica Emozionale ed appartenenza ad un gruppo sociale.La conoscenza è il prodotto di operazioni in cui concorrono emozioni che producono scelte consapevoli. Essa è una costruzione singola che avviene nel mondo dei legami sociali, confermata ed accettata dagli altri. Su questi elementi si costruisce l’appartenenza ad un gruppo sociale, ed è qui che il dojo o la squadra verrà intesa come un sentimento personale di noi. L’ identità sociale regola successivamente la percezione della realtà , in poche parole noi costituiamo rapporti con gli altri affidandoci ad essi su base affettiva .
La domanda è :
Perché strutturiamo una percezione di noi stessi e degli altri condivisa a partire da categorie cognitive astratte?
Nella pratica dell’aikido come negli sport vigono delle regole, vincoli che permettono o impediscono di fare qualcosa . E nell’azione che tali regole producono il potenziale delle abilità richieste e radicate in intelligenze diverse. Ed allora le diciamo che le intelligenze personali riguardano la capacità di percepire se stesso e relazionarlo agli altri. Ed è questo un parametro relativo quindi alla strutturazione della propria identità Per cui la conoscenza di se e degli altri acquisisce un livello superiore di consapevolezza.
L’intelligenza corporea rivolta all’interno ed all’esterno del corpo comporta azioni fisiche sugli oggetti nel mondo, ma è allo stesso tempo anche un ricettacolo del senso individuale del se nonché dei sentimenti e delle operazioni personali.Esso lentamente formerà un senso di se che si modificherà di continuo, e che influirà sui propri pensieri e sul comportamento nella propria vita.
L’abilità del praticante di aikido è fonte di piacere per se stesso ma nell’atleta a questo piacere si aggiunge quello dei numerosi osservatori che si distendono e si divertono durante le gare..
La stoffa purtroppo è una qualità innata, per cui la si può solo migliorare essendo un è prodotto della forza e della coordinazione, ma assolutamente non generare. Ma anche i talenti vanno condotti, ed il gruppo è fondamentale per la comprensione relazionale dello stesso, non solo per le caratteristiche spaziali , ma soprattutto per quelle emozionali. Inoltre il controllo di questi elementi riconosce l’intelligenze degli altri del gruppo combinandola con al fluidità motoria. Ed è attraverso questi elementi che si crea il gruppo di lavoro, la squadra, il team.
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